Margherita Carra: ecco la maestra dei tessuti

«Le gratificazioni più belle? E’ appagante creare con il cliente un rapporto di fiducia che va al di là del mero guadagno economico»

Margherita Carra: ecco la maestra dei tessuti
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«Le gratificazioni più belle? E’ appagante creare con il cliente un rapporto di fiducia che va al di là del mero guadagno economico»

Tesse a mano capi unici e ogni creazione è originale per emozione, forma, colore e tecnica. Ama tramare, dopo aver frequentato un corso di tessitura a Milano nel 2012, con filati pregiati e naturali come il cachemire, il kid mohair, l’alpaca, il bamboo e molti altri ancora; inoltre, la predisposizione e la passione per i lavori artistici l’hanno spinta anche verso l’«ecoprint» su carta, una tecnica di tinteggiatura con fiori, foglie essiccate e fibre animali e vegetali. Margherita Carra, tessitrice e artista di Marchesino, adora sperimentare e ricercare continuamente nuove tecniche che le diano la possibilità di alimentare la sua infinita curiosità e il suo amore per «le cose antiche».

«Mi è sempre piaciuto dare vita e forme nuove agli oggetti attraverso le tecniche manuali. Mi sono avvicinata alla tessitura solo da cinque anni, ma lavorando con tanto impegno sto ottenendo molte soddisfazioni. Il mio intento è di riportare alla luce le antiche tradizioni tessili e far avvicinare nuovamente le persone ai lavori di un tempo – spiega la maestra dei tessuti – Tutti i miei prodotti nascono da continue ricerche sia sui materiali che sulle tecniche. Voglio puntare alla qualità, per questo i miei filati sono naturali e con certificazioni bio». Margherita, che grazie a «Slow Food» Verona ha potuto esporre un suo arazzo all’Expo di Milano, tiene corsi per le scuole sulla tessitura creativa e giornate ricreative aperte a tutti in concomitanza con altri eventi. 

«La tessitura e l’ecoprint mi consentono di rimanere in sintonia con me stessa; testa, mani e cuore lavorano all’unisono durante la creazione delle mie opere. Tessere mi permette di diventare riflessiva e introspettiva, mentre lavorare la carta per creare inviti a cerimonie, menù o piccoli diari di viaggio mi rende più giocosa. In definitiva queste due attività sono il mio mezzo d’espressione e mi hanno insegnato a mettere la passione nei prodotti artistici che realizzo» racconta la buttapietrina. Per essere una brava filatrice, come ci dice la stessa, bisogna avere una tecnica di base, tanta pazienza e molta fantasia.Margherita, che senza la musica non riesce a lavorare, consiglia a tutti quelli che vogliono avvicinarsi a questi mestieri antichi di farlo solo per passione e di non guardare esclusivamente all’aspetto economico.

 «Le gratificazioni più belle – prosegue l’esteta di Marchesino – le ottengo quando le persone, segno che si sono trovate bene, tornano a commissionarmi altre creazioni; inoltre, mi appaga molto creare con il cliente un rapporto di fiducia che va al di là del mero guadagno economico». La Carra, che non produce capi di abbigliamento ma principalmente stole e arazzi artistici, trova ispirazione e idee grazie a lunghe camminate in montagna e alle sue ricerche sulla spiritualità e la fede. «Mi rispecchio molto nei miei manufatti: punto molto sulla trasparenza e sulla leggerezza dei tessuti, due principi cardini della mia persona» conclude la maestra tessitrice.

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