Maria cristina trovata morta nella doccia di casa, per i familiari non si tratta di un gesto estremo
Il compagno della 27enne è ora iscritto nel registro degli indagati per omicidio volontario. Si attende l'esito dell'autopsia sul corpo della giovane trovata impiccata domenica 1 dicembre 2024
Si chiamava Cristina Pugliese e aveva 27 anni: è lei la ragazza trovata morta nel suo appartamento a Caldiero domenica 1 dicembre 2024. Il compagno, 40 anni, è ora indagato per omicidio volontario. Nonostante, infatti, l'iniziale ipotesi di un gesto estremo, secondo i familiari la giovane non si sarebbe mai tolta la vita. Si attende, dunque, l'esito dell'autopsia.
Maria Cristina trovata morta nella doccia di casa
Una nota firmata dal procuratore della Repubblica di Verona, Raffaele Tito, diffusa ieri pomeriggio informa che la scorsa domenica i militari della Stazione dei carabinieri di Trengago e della Aliquota radiomobile della Compagnia carabinieri di San Bonifacio sono intervenuti in via Marinetti 4 a Caldiero, dove Marco Cristofori, residente in paese, aveva segnalato di aver rinvenuto il corpo esanime della compagna che si sarebbe suicidata in bagno, utilizzando il tubo flessibile della doccia.
Dopo i primi accertamenti, i carabinieri hanno informato la Procura della Repubblica, che ha assunto la direzione delle indagini disponendo tutti i conseguenti accertamenti per ricostruire l’esatta dinamica dell’evento, alla presenza della dottoressa Elisabetta Labate e avvalendosi anche del medico legale.
Al termine è stato disposto il sequestro dell’abitazione e della salma, trasferita all’istituto di medicina legale di Borgo Roma.
"E' stata disposta l’autopsia e al fine di consentire al compagno della donna deceduta di poter esercitare tutte le garanzie di legge il medesimo è stato iscritto sul registro degli indagati per il delitto di omicidio volontario".
Per i familiari della 27enne non si tratta di un gesto estremo
Fin da subito, come detto in precedenza, l'ipotesi che Maria Cristina si fosse tolta volontariamente la vita non ha convinto gli inquirenti. Della stessa idea sarebbero anche i familiari della 27enne, ancora sotto shock per quanto avvenuto.
Rosa Sainato, mamma della giovane, e il fratello Rocco Pugliese non credono che possa essersi ammazzata. Si parla, infatti, di un rapporto conflittuale tra Maria Cristina e il suo compagno.
Litigi avvenuti in passato in quell'appartamento dove i due vivevano insieme, anche quell'ultimo sabato sera vicino al bowling del paese. Da allora la borsa della 27enne sarebbe rimasta nell'auto del 40enne. Inoltre, pare che in casa sia stato ritrovato un tavolino rotto.
Chi era Cristina Pugliese
Cristina, che aveva una bambina di poco più di cinque anni, fino a qualche mese fa viveva a Soave con il fratello e il padre.
Originaria di Locri, era arrivata nel Veronese ormai 24 anni fa. Svolgeva due lavori, come commessa alla Lidl di Arcole, in un paese dell’est veronese e saltuariamente come barista proprio a Caldiero. Sembra che l’amore con Marco fosse nato proprio così, al bancone del bar.
Il sindaco Lovato chiede silenzio
Nelle ultime ore, da quando si è appresa la notizia della scomparsa di Maria Cristina Pugliese, sono circolate in rete le più disparate ipotesi. Si è trattato di suicidio? Oppure, a poche ore di distanza dall'udienza di Filippo Turetta, reo confesso dell'uccisione dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin, siamo di fronte all'ennesimo caso di femminicidio?
Ancora troppi tasselli da ricomporre. Ma nel mentre, il sindaco di Caldiero Marcello Lovato esprime in una nota vicinanza alla famiglia Pugliese e chiede più rispetto di fronte alla tragedia:
"Purtroppo davanti al dramma di una giovane vita stroncata dobbiamo avere la dignità di capire il dolore dei familiari e degli amici di chi è scomparso: il dolore ha bisogno di silenzio!
In questi due giorni sono girate tante versioni fantasiose dei fatti, supposizioni e ricostruzioni dell’accaduto che lasciano sgomenti. La morbosa curiosità di pochi ha generato sospetti e paure immotivate. Al momento non è ancora chiara la dinamica dei fatti e fino alla fine delle indagini non saremo in grado di sapere cosa è accaduto.
Resta da capire cosa possiamo fare, tutti noi, come comunità e come singoli, per prevenire questi gesti estremi. Forse la solitudine esistenziale o forse qualche difficoltà relazionale hanno provocato questo dramma. Forse qualche eccesso o qualche leggerezza. In questa vicenda, d’accordo con le Forze dell’Ordine, abbiamo preferito finora tacere per rispetto della vittima e per lasciare lavorare gli inquirenti.Per chi è credente la preghiera è sicuramente un atto di pietà verso chi è mancato e di sostegno per chi resta. Per tutti vale comunque l’impegno a creare sempre più relazioni vere ed autentiche che suppliscano le difficoltà dei singoli.
A presto vedremo di riflettere pubblicamente su come prevenire in modo più efficace queste tragedie."
Il ricordo del presidente Luca Zaia
Una vicenda che ha scosso l'intera comunità di Caldiero e che è ora all'attenzione delle più alte cariche politiche. Tra queste, anche il presidente della regione Veneto Luca Zaia che scrive questo in un post su Facebook:
"I Carabinieri di Verona hanno fermato oggi un 40enne che domenica scorsa ha denunciato il ritrovamento della compagna 27enne Maria Cristina Pugliese nel bagno della sua abitazione di Caldiero, impiccata.
Date le anomalie riscontrate nelle indagini, l'uomo è indagato in stato di libertà per omicidio volontario, per consentirgli di esercitare tutte le garanzie di legge.
Maria Cristina era originaria di Locri e si era trasferita con la famiglia nel veronese, dove vivono anche la madre, il padre e il fratello.
La donna lascia una bambina di 5 anni."