Maschere di carnevale in chiesa: "E' una vergogna"

La lettera di un nostro lettore fa "esplodere" il caso

Maschere di carnevale in chiesa: "E' una vergogna"
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La lettera di un nostro lettore fa "esplodere" il caso

Riceviamo e pubblichiamo.

Ci sono occasioni in cui tacere è proprio impossibile. E così, grazie a Dio, il carnevale è finito! Ma come, che male c'è, si dirà? Una festa così gioiosa, divertente ed entusiasmante, per grandi e piccini... Certo, purchè rimanga nel contesto in cui è nata e da sempre si colloca. Ma quest'anno, giustificato forse dall'evangelico "lasciate che i bambini vengano a me" (invito di Gesù ad avere una fede semplice come quella dei bambini e non a permettere tutto), si è superato ogni limite. Ed è successo anche da noi, in più di qualche parrocchia, purtroppo. Venite bambini, venite in chiesa domenica che c'è la messa in maschera. Cosa? Vabbeh il carnevale, ma, per favore, un minimo di rispetto, qui rischiamo lo scempio! Accanto alla anziana orante ti trovi il piccolo cowboy con tanto di pistola per proteggerla; il fedele innamorato di Cristo è fiancheggiato da un ninja con spade orientali e un pagliaccio multicolore. Tante damigelle ben agghindate, supereroi d'ogni sorta (e che sarà mai? una spada non si nega a nessuno), qualche macabra strega, alcune improbabili parrucche fucsia fluorescenti. Infine un po' di sano animalismo ed eccoti servito qualche felino, degli orsetti e un leone.
È lo stile della nuova pastorale, che cede al mondo perchè il mondo sia portato a Cristo e non viceversa? Mah? Orrore. Poi ci lamentiamo se, fattisi adulti i bambini, le nostre assemblee sono vuote. Si è perso il senso del sacro e il rispetto per Chi si va a incontrare e ad adorare. Perso e calpestato!
Come scrive la giornalista Costanza Miriano, se come cristiani dobbiamo scimmiottare il mondo per coinvolgere i ragazzi, essi preferiranno sempre l'originale (che il principe del mondo - l'inquilino di sotto - le sue cose le sa fare meglio di noi).

Parole di un nostro concittadino, che ha voluto dire la sua. A voi ogni sentenza...

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