Matilde rivive nel calendario dei compagni di classe
La terza L delle Cavalchini Moro ha dedicato 12 disegni all’amica portata via da una leucemia fulminante lo scorso ottobre.

«Era una ragazza cordiale, diligente e sempre disponibile. Era umile e altruista, metteva sempre gli altri al primo posto». La raccontano così i compagni della terza L della scuola media Cavalchini Moro. Aggettivi scelti con cura, che ricalcano il segno profondo che Matilde Mezzani, morta a 13 anni, ha lasciato nella scuola. Matilde, lo scorso 11 ottobre, è stata strappata nel giro di tre giorni da una leucemia fulminante all’affetto delle tante persone che le hanno voluto bene.
Una scomparsa improvvisa difficile da affrontare per i compagni di scuola
Un dolore improvviso di cui all’inizio è difficile persino capacitarsi, che ha sopraffatto tutti ed è stato difficile da affrontare anche per i compagni di scuola, che sono stati subito seguiti in classe con un sostegno psicologico. Ora, a
distanza di alcuni mesi, la classe di Matilde ha voluto ricordarla e ridare corpo alla sua straordinaria vitalità realizzando, grazie all’iniziativa della loro professoressa di arte Cristina Arena, un calendario dedicato a lei, il cui ricavato sarà donato ad Abeo (Associazione bambino emopatico oncologico).
Ogni mese dedicato a una delle tante passioni di Matilde
«I ragazzi hanno scelto di dedicare ogni mese a una delle tante passioni di Matilde - spiega la professoressa - Ognuno di loro ne ha rappresentata una, dalla recitazione allo scoutismo, dalla musica alle lingue straniere, colorando così
i dodici mesi con disegni realizzati con varie tecniche. E infine hanno pensato e scritto le righe di testo che introducono e presentano il calendario». E’ stato un lavoro che ha richiesto un mese e mezzo circa e che poi è stato messo in vendita nel mercatino natalizio della scuola, riuscendo a mettere in moto una mareggiata di emozioni.
"Una forma di terapia per i ragazzi"
Un tam tam fatto di ricordi e commozione ha permesso al lavoro dei ragazzi di raggiungere l’associazione commercianti e le altre scuole. «Per i ragazzi è stata anche una forma di terapia, per tirare fuori ciò che avevano dentro - conclude Arena - Per creare qualcosa di positivo da un’esperienza traumatica». Grazie al loro impegno la bellezza di Matilde oggi è tornata a riempire i cuori di molti.