È di undici denunciati, tra cui diversi minorenni, il bilancio della maxi rissa con sassaiola avvenuta nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025 in via Madonna a Bovolone.

Maxi rissa con sassaiola a Bovolone, undici giovani denunciati
Le immagini, circolate sui social e riprese con un cellulare, mostrano diversi giovani, ragazzi e ragazze, che si inseguono tra le auto, lanciano oggetti e si colpiscono sotto gli occhi increduli degli automobilisti.
I carabinieri della stazione di Bovolone, coordinati dal Comando di Villafranca, sono riusciti in poche ore a ricostruire la dinamica e identificare gli undici protagonisti della rissa. Tra loro figurano alcuni ragazzi già noti per episodi di disturbo e microcriminalità in centro.
La testimonianza di una ragazza: “Tutto è cominciato davanti al bar”
Sul gruppo Facebook “Siamo di Bovolone“, mercoledì mattina, 29 ottobre 2025, è comparso un lungo post di una delle ragazze coinvolte, che racconta una versione dei fatti diversa da quella circolata in rete.
“Sabato sera – scrive – eravamo con amici e familiari per passare la serata al Lucky, un bar frequentato da molti ragazzi della zona. Io e due amiche siamo rimaste nel parcheggio a parlare per qualche minuto, mentre gli altri erano entrati per giocare a biliardo e freccette. Quando ci siamo avvicinate all’ingresso, alcuni uomini seduti ai tavoli hanno iniziato a fare versi e frasi a sfondo sessuale. Ci chiamavano con parole in arabo e ci dicevano ‘zwina’, che significa bella, o ‘venite con noi’, accompagnando con gesti volgari.”

Secondo la ragazza, il gruppo avrebbe tentato di ignorare le provocazioni, finché la situazione non sarebbe degenerata:
“Uno di loro si è spostato vicino alla mia amica e le ha accarezzato i capelli. Noi gli abbiamo detto di stare lontano, ma ha continuato. Poi ha iniziato a urlare e ci ha insultate. Quando ci siamo alzate per entrare nel locale, ha spostato il tavolo addosso a noi e ha cercato di darci una sberla. Eravamo con la schiena contro la vetrata del bar e non avevamo via di fuga.”
A quel punto, una delle ragazze sarebbe corsa dentro a chiamare gli amici e i familiari che erano nel locale.
“Quando sono usciti fuori, hanno cercato di separarci – racconta ancora la testimone – ma gli altri uomini hanno iniziato a lanciare bottiglie e bicchieri. Uno è entrato nel bar e ne è uscito con stecche da biliardo e biglie. A quel punto è stato il caos.”
Il gruppo della giovane avrebbe tentato di fuggire verso la piazza, ma, sostiene, i contendenti li avrebbero inseguiti continuando a lanciare oggetti.
“Le bottiglie ci cadevano vicino, ci siamo fermati davanti al negozio dei cinesi in via Madonna. Alcuni di noi cercavano di risalire in macchina, altri correvano. Mio padre e mio cugino erano ancora al bar a girare la macchina e in quel momento hanno colpito il vetro anteriore e il cofano. Una mia amica è stata colpita con una stecca, il mio fidanzato in testa con una biglia. Poi una di noi è stata presa per il braccio e minacciata con un coltello: le chiedevano di consegnare il telefono. Ha urlato e allora tutti siamo tornati indietro, e quelli sono scappati.”
La ragazza sottolinea che il gruppo avrebbe chiamato i carabinieri durante la rissa, ma che la pattuglia sarebbe arrivata “dopo circa 40 minuti”.
“Non neghiamo di aver reagito – aggiunge – ma solo per difenderci. Ci lanciavano di tutto addosso.”
La testimone sostiene infine che alcuni dei partecipanti abbiano sporto denuncia per le presunte molestie e percosse subite e si siano recati in ospedale per le cure. Ha inoltre segnalato che nei video diffusi online compaiono minorenni, invitando a non condividere ulteriormente le immagini.
“Non siamo santi – conclude – ma da tempo ci comportiamo bene e non creiamo problemi. Chi guarda il video non conosce tutta la storia. Noi abbiamo solo cercato di difenderci.”
La replica del bar Lucky
In merito alle accuse mosse nel post social, è giunta una nota ufficiale della società Lucky Games S.r.l., titolare del locale.
“Le nostre sale giochi sono dotate di rigorosi protocolli di sicurezza, volti a prevenire situazioni di pericolo o episodi di delinquenza, e si avvalgono altresì di un servizio di vigilanza privata. Tuttavia, non è sempre possibile esercitare un controllo assoluto sugli avventori, non potendo noi stessi determinarne la provenienza o le intenzioni.
Le affermazioni contenute nel post in oggetto integrano gli estremi del reato di diffamazione aggravata, oltre a configurare una grave accusa di concorso a delinquere per finalità di spaccio. Riteniamo tale comportamento di estrema gravità e, pertanto, abbiamo già intrapreso le opportune azioni legali a tutela della nostra reputazione e della correttezza del nostro operato.
Inoltre, chiederemo l’autorizzazione a diffondere i video relativi alla serata di sabato, al fine di fare piena chiarezza sull’accaduto. Una situazione come quella verificatasi non si era mai presentata prima, e riteniamo opportuno che, una volta resa pubblica, ognuno possa formarsi un’opinione basata sui fatti reali.”
Il sindaco: “La situazione è degenerata”
Il sindaco di Bovolone, Orfeo Pozzani, ha espresso forte preoccupazione per l’accaduto, sottolineando che la vicenda rappresenta un campanello d’allarme per l’intera comunità. Ha spiegato che negli ultimi giorni è rimasto in costante contatto con la polizia locale e i carabinieri, i quali hanno rapidamente identificato i giovani coinvolti nella sassaiola.
Pozzani ha ribadito che, secondo lui, non è più sufficiente limitarsi a condividere i video sui social, ma è necessario denunciare tempestivamente i fatti alle forze dell’ordine, così da evitare ulteriori episodi di violenza. Il sindaco ha inoltre annunciato di aver chiesto un incontro urgente al questore per concordare misure di prevenzione più efficaci e ristabilire la tranquillità in paese.
Tra le ipotesi al vaglio, anche il possibile Daspo Willy, un provvedimento che vieta l’accesso a locali pubblici o zone sensibili a chi si sia reso protagonista di episodi violenti.