Minacce di morte al sindaco, indagano i Carabinieri
Al semaforo tra via Milano e via dei Colli sono apparsi dei fiori: «Per il sindaco». Tutto inviato al Ris di Parma
Al semaforo tra via Milano e via dei Colli sono apparsi dei fiori: «Per il sindaco». Tutto inviato al Ris di Parma
Un mazzo di girasoli appiccicati con il nastro adesivo al palo che sostiene la targa della via, dei Colli, a Madonna del Popolo. Poco più sotto una sorta di vaso, nero, di quelli che si utilizzano sulle tombe per onorare i defunti, con ancora attaccati i fili dei lumini votivi che funzionano con la luce solare. E un cartello bianco con una scritta nera, a scanso di equivoci: «Per il sindaco», ovvero Mario Faccioli.
Questo il macabro «spettacolo» che i residenti si sono trovati davanti agli occhi giovedì mattina della scorsa settimana, all’incrocio che interseca via Milano, notoriamente punto di grande traffico durante ogni ora del giorno. Solo nel tardo pomeriggio, però, i residenti hanno avvertito i Carabinieri del Nucleo operativo di Villafranca, che sono intervenuti attorno alle 18.30 per i rilievi e per sequestrare tutto il materiale, coadiuvati dagli uomini della Polizia locale. Il messaggio è chiaro e su questo gli investigatori non hanno dubbi: si tratta di una minaccia di morte, di un atto intimidatorio all’indirizzo del sindaco. Perché se i fiori sono un omaggio per tutte le occasioni, il vaso, con molta probabilità asportato dal cimitero così come i fiori, non lascia molti dubbi. Ciò che invece rimane da valutare è l’attendibilità del gesto e il reale pericolo.
Le indagini dei militari vanno avanti a 360 gradi, ma i sospetti si starebbero concentrando in queste ore su un uomo, già ritenuto l’autore delle scritte apparse qualche mese sui muri della città fa che insultavano il sindaco definendolo «ladro»: le telecamere del Comune lo avevano ripreso all’opera. Le scritte, dopo diverse settimane, sono state recentemente rimosse. In quel caso i Carabinieri avevano chiesto comunque una perizia calligrafica che non sarebbe, però, ancora arrivata alla caserma di via Zanini. Stessa prassi sarebbe stata attivata in questo caso, anche perché proprio la grafia sul cartello, da un esame sommario, sembra la stessa di quella degli insulti murali. Non è escluso che già nelle prossime ore i Carabinieri possano convocare l’uomo per un colloquio. Chi invece ha scelto di non parlare, al momento, è invece il destinatario del messaggio, Mario Faccioli: a vuoto i tentativi di contattarlo. Dal momento dalla Prefettura di Verona non sarebbero stati presi provvedimenti volti a tutelare l’incolumità del primo cittadino, ma la situazione è in continua evoluzione.