Dieci casi in un mese

Mini-cam nei bottoni, nano-auricolari e scambi di persona: tutti i sotterfugi usati a Verona dai "furbetti" della patente

L’assessora per la sicurezza Stefania Zivelonghi: "Qui si pone un grave problema di sicurezza sulle strade"

Mini-cam nei bottoni, nano-auricolari e scambi di persona: tutti i sotterfugi usati a Verona dai "furbetti" della patente
Pubblicato:

Sono almeno dieci i casi di persone trovate in possesso di sofisticate tecnologie per conseguire la patente raggirando gli uffici della Motorizzazione a Verona.

Stratagemmi utilizzati dai "furbetti" della patente

Solo nell’ultimo mese di ottobre 2024 sono una decina i casi di persone straniere, con cittadinanza italiana, capaci di sostenere e superare l’esame scritto per conseguire la patente senza mai aver aperto un testo e senza mai aver effettuato le prove per arrivare preparati all’esame.

Questi "furbetti" sono stati tutti denunciati alla Procura della Repubblica di Verona grazie all’intervento in aula degli agenti specializzati della Polizia Locale, in quanto dotati di telecamere, installate nei bottoni delle maniche delle camicie, nelle cerniere dei maglioni, nelle toppe delle felpe, ma anche nei portafogli.

“Continua senza soste l’attività di contrasto della Polizia Locale di Verona – spiega il Comandante della Polizia Locale di Verona, Luigi Altamura -, con gli agenti del Laboratorio Analisi Documentale, contro il fenomeno dei “furbetti” della patente, in stretta collaborazione con i funzionari della Motorizzazione Civile. Le sanzioni penali sono minime, non è previsto neppure l’arresto in flagranza e tale fenomeno non conosce diminuzione, ma anzi è continuamente alimentato dall’elevato numero di candidati che si rivolge alle organizzazioni criminali. Essi infatti sono consapevoli dei rischi minimi che corrono con sanzioni davvero modeste. E’ infatti applicato un regio decreto del 1925 per la falsa attribuzione di lavori altrui da parte di aspiranti al conferimento di titoli abilitanti (il prossimo anno saranno 100 anni di vigenza) e per falsità ideologica. Nonostante siano stati presentati alcuni emendamenti al disegno di legge sul nuovo codice della strada di prossima approvazione, il Parlamento non ha ritenuto utile modificare le norme”.

Un fenomeno senza limiti territoriali

Un fenomeno in Italia che non conosce limiti territoriali, che dall’Alto Adige alla Sicilia vede impegnate diverse organizzazioni criminali straniere, che offrono servizi ai propri connazionali, servendosi del passaparola e dell’incontro presso centri commerciali, bar, piazze, dove vengono presi i contatti.

E il giro di soldi è imponente, basti pensare che adesso occorrono anche 4.000-5.000 euro ad ogni candidato, che consapevolmente agisce con l’aiuto di soggetti criminali, a cui versano i cospicui importi, sempre in contanti.

“Qui si pone un grave problema di sicurezza sulle strade – interviene l’assessora per la sicurezza, Stefania Zivelonghi – stiamo parlando di un numero imprecisato di persone che, avendo conseguito la patente con un raggiro, si mettono alla guida di auto senza un’adeguata conoscenza dei segnali stradali e delle regole di precedenza. Rappresentano un pericolo per sé stessi, per le persone che trasportano e per quelle che possono incontrare nei veicoli, per strada. Comprendo la disperazione di tali persone, tanto più che si sottopongono ad un vero e proprio salasso, ben superiore alle loro disponibilità economiche. Faccio, però, un appello alle comunità straniere perché inducano chi cerca queste pericolose scorciatoie a riflettere sui drammatici risvolti che possono provocare. Si tratta di cittadini integrati, con cittadinanza italiana, aiutiamoli a superare l’esame della patente in modo legale”.

Assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi

Tra i metodi di raggiro, anche uno scambio di persona

La tecnologia utilizzata dalle organizzazioni che forniscono il servizio, “tutto compreso”, per la patente è sempre più avanzata. Sono state trovate nascoste addosso ai cittadini mini-telecamere, nano auricolari, fili, router, telefonini, sim-card ma anche un portafoglio in cui era nascosto un vero e proprio sistema di collegamento con l’esterno.

Una volta indossata l’apparecchiatura, un altro soggetto si occupa di fornire i suggerimenti dall’esterno e le risposte esatte. Ci sono stati anche casi in cui l’esame nonostante l’aiutino non è stato superato.

La procedura informatizzata presso le Motorizzazioni oggi prevede un esame composto di 30 domande a risposta secca (vero o falso), disponibili anche in francese e tedesco. E’ stato riscontrato anche un caso di sostituzione di persona, a dimostrazione che le tecniche truffaldine sono sempre più attuali.

“Quello che mostriamo oggi – conclude Altamura - è un vero e proprio “supermercato delle tecnologie digitali” oggi utilizzate in tante Motorizzazioni e solo grazie a nuove tecniche investigative a Verona si stanno producendo importanti risultati. Abbiamo peraltro chiesto la collaborazione delle scuole-guida, cui i candidati si rivolgono per potersi iscrivere alle sedute di esame. Gli istruttori, infatti, sanno perfettamente chi ha seguito le lezioni e chi esegue i test di allenamento, in modo da poter iscrivere il candidato solo quando è preparato”.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali