Una follia

Minorenne chiede una sigaretta a due stranieri: loro lo massacrano di botte e lo derubano

Prima l'hanno circondato, poi l'hanno preso a calci e pugni

Minorenne chiede una sigaretta a due stranieri: loro lo massacrano di botte e lo derubano
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I carabinieri della Sezione Radiomobile di Verona hanno tratto in arresto due pregiudicati di nazionalità marocchina, uno 31enne e l’altro 35enne, per “rapina aggravata in concorso” nei confronti di un minorenne.

Minorenne chiede una sigaretta a due marocchini

La vittima voleva solo trascorrere una serata tranquilla in compagnia dei suoi amici. E invece è stato prima malmenato e successivamente derubato del suo telefono cellulare. È successo in Piazza Cittadella, proprio in centro a Verona, proprio davanti l’ingresso nella città antica, luogo ampiamente frequentato dai turisti.

La vittima, un minorenne di 16 anni, si è avvicinato a questo gruppo di soggetti marocchini semplicemente per chiedere una sigaretta. In tutta risposta, gli è stato chiesto di dare in cambio la cassa Bluetooth che il ragazzo stava usando per ascoltare un po’ di musica. Ma al rifiuto del giovanissimo è scattata l’aggressione da parte dei due extracomunitari i quali, cingendolo dalle spalle, lo strattonavano e lo colpivano con calci.

Massacrato di botte e derubato in pieno centro

Una volta liberatosi il giovane minore è scappato avvicinandosi ai suoi amici ed è stato proprio in questo momento che si è accorto di non avere più il suo telefono cellulare, motivo per cui ha richiesto subito l’intervento delle forze dell’ordine, senza mai perdere di vista gli aggressori.

In pochi minuti i Carabinieri sono giunti sul posto, hanno bloccato gli autori della rapina e recuperato il cellulare della vittima, già stato spento e nascosto in un cespuglio accanto alla panchina dove il gruppo di extracomunitari s’intratteneva.

I due fermati, privi di documenti, sono stati portati in caserma per essere identificati tramite fotosegnalamento e conseguentemente tratti in arrestati per “rapina aggravata in concorso” poi tradotti presso la casa circondariale di Montorio a disposizione della compatente A.G. in attesa della convalida dell’arresto.

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