Minorenni di ritorno da Gardaland molestate sul treno, inchiesta archiviata
Le telecamere nelle carrozze del mezzo non funzionavano. E le ragazzine non sono state in grado di identificare gli aggressori...
Una vicenda drammatica che si conclude con un nulla di fatto. Le denunce di un gruppetto di adolescenti, infatti, sono letteralmente "cadute nel vuoto". Si scrive così, per semplificare, ma si legge "inchiesta archiviata", come riporta il Corriere Veneto.
L'indagine avviata dalla Procura di Verona, subito dopo l'episodio gravissimo che si è consumato nel mese di giugno del 2022, è stata archiviata senza colpevoli. Il motivo? E' presto detto: nonostante ogni tentativo di verifica da parte delle Forze dell'ordine, le vittime delle molestie non sono state in grado di riconoscere gli aggressori.
E non c'è stato spazio per ulteriori approfondimenti: le telecamere di sorveglianza nelle carrozze del treno, infatti, non funzionavano al momento della violenza sessuale. Ma ripercorriamo le tappe della storia che ha travolto la comunità.
Minorenni di ritorno da Gardaland molestate sul treno
La gang che si è macchiata dell'orrendo atto di violenza ai danni delle ragazzine, si presume, fosse di ritorno da un party sul Garda organizzato via social che aveva richiamato tantissimi giovani. Finita la festa, poi, alcuni erano saliti a bordo del treno diretto a Milano e lì si era consumata la molestia. Avevano accerchiato le ragazzine di ritorno da Gardaland, poi erano partiti insulti e frasi volgari.
Ma la situazione era sfuggita al controllo e i molestatori si erano spinti ben oltre. Le hanno bloccate e poi sono state palpeggiate ripetutamente nelle parti intime. Nessuno, in quel momento era riuscito a dare l'allarme, a chiedere l'intervento di un controllore.
Inchiesta archiviata
La vicenda si era tristemente guadagnata gli "onori" della cronaca nazionale. Troppo grave quell'episodio per non commentare. E infatti anche il Governatore del Veneto Luca Zaia si era espresso senza usare mezzi termini.
“Continuiamo la nostra battaglia quotidiana per una libertà non solo individuale, ma sociale. Pensare che delle ragazze vengano importunate, molestate o che siano oggetto di aggressione nei nostri territori non esiste. Il mio appello è che ci sia tolleranza zero e che le forze dell’ordine ci mettano il massimo impegno per trovare i responsabili”.
Purtroppo però i molestatori l'hanno fatta franca. E questo fa male.
Le telecamere non funzionavano
“Noi veneti siamo abituati a un rapporto sociale basato sul rispetto delle persone e delle regole. Non deve passare l’idea che fatti come questi possano diventare ordinari o addirittura, peggio ancora, che ci si possa assuefare. Non ci siamo mai neanche adeguati al fatto di mettere gli allarmi in casa e di pensare di chiuderci dentro. Ripeto, tolleranza zero”.
Queste le ultime parole del Governatore Zaia sui fatti avvenuti, lo ricordiamo sul treno regionale 2640 che va da Peschiera verso il capoluogo lombardo.