Mistero fitto sulla scomparsa di Natasha Chokobok da Legnago
Parla anche il marito: "Sono molto preoccupato, l'ho cercata lungo gli argini".
Mistero fitto sulla scomparsa di Natasha Chokobok da Legnago. Parla anche il marito: "Sono molto preoccupato, l'ho cercata lungo gli argini".
Mistero fitto sulla scomparsa di Natasha Chokobok da Legnago
Sembra essere svanita nel nulla Natasha Chokobok, la 29enne di origine ucraine scomparsa nel nulla martedì scorso. Un mistero che, con il passare delle ore, si fa sempre più fitto. "Natasha non si sarebbe mai allontanata da casa senza la sua bambina - racconta la madre Elena - e sicuramente ci avrebbe avvisate se avesse deciso di scappare. Siamo molto preoccupate e ogni ora che passa lo siamo di più" ci ha detto la donna.
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Le domande che accompagnano i parenti della donna scomparsa
Sono molte le domande che le donne della famiglia di Natasha si fanno in seguito alla scomparsa della cugina. "Perché - spiega Margarita - quando il compagno non l'ha vista rincasare (la donna era uscita a gettare la plastica secondo il suo racconto) non è sceso a cercarla? Perché non ci ha avvisate? Perché racconta falsità sul fatto che Natasha spesso si allontanasse da casa senza motivo?". Domande alle quali solo le indagini, che sono tutt'ora in corso, potranno aiutare a dare una risposta.
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La posizione del compagno Alin
Il compagno della donna, il 35enne Alin Rus, si è detto "segnato da quanto successo". "Sono molto preoccupato - ci ha spiegato - perché con il passare delle ore la situazione sta diventando pesante". L'uomo ha rigettato l'accusa della famiglia della donna di non averla cercata affatto. "Nei giorni scorsi - spiega - ho percorso tutto l'argine avanti e indietro fino a Badia Polesine. Sono stanco, e poi devo anche occuparmi della bambina. Anche lei ha bisogno di me". L'uomo ha invitato la famiglia di Natasha ad un confronto ma inutilmente, tra i due nuclei famigliari i rapporti sono tesi da tempo.
Le indagini
Intanto le indagini dei Carabinieri della Stazione di Legnago, coordinati dal comandante della stazione, maresciallo Mura, vanno avanti nel più stretto riserbo. Nulla filtra, se non che le investigazioni vanno avanti a 360 gradi e non si tralascia alcuna pista: dall'allontanamento volontario in Italia o all'estero fino alle peggiori ipotesi.