Mobilità Verona, Massella: "Zona 30 inutile e dannosa"
L'esponente di Innovazione Scaligera e +Europa Verona perplesso sul limite di 30 Km/h deciso dal sindaco in una vasta zona della città.

Nicola Massella di Innovazione Scaligera e +Europa Verona critico sul limite imposto dall'Amministrazione Sboarina.
La critica
"L’amministrazione Sboarina ha imposto il limite dei 30 km/h in una vasta zona della città. Questa decisione dovrebbe promuovere forme di mobilità alternativa all’auto ma in realtà produrrà soltanto un rallentamento del trafco con conseguente aumento dello smog nel centro cittadino".
A sostenerlo è Nicola Massella (Innovazione Scaligera e +Europa Verona), che prosegue:
"Verona dovrebbe procedere in una direzione di pedonalizzazione e riduzione del traffico a partire dalla ZTL per aumentare il potenziale turistico del centro storico. Invece gli orari di accesso alla ZTL vengono estesi, non si sa in base a quale logica visto che il numero di posti auto disponibile è palesemente inferiore al numero dei veicoli che possono accedere. La conseguenza è che trovare parcheggio diventa praticamente impossibile, un fatto testimoniato dal prezzo folle dei posti auto privati in centro".
"Servono modalità di trasporto alternative"
Ridurre il numero di auto non è cosa semplice in una città come Verona ma tanto si può fare, sottolinea ancora Massella, "punto centrale è offrire ai cittadini modalità di trasporto alternative".
"Ciò è stato fatto con i monopattini a noleggio anche se ancora mancano delle aree di parcheggio ben definite dove trovare sempre monopattini disponibili, inoltre il servizio risulta costoso se da utilizzare
quotidianamente. Altro caso è quello del car sharing, esperimento comunale malamente fallito con conseguente spreco di soldi pubblici. Sarebbe auspicabile un nuovo tentativo con operatori privati che gestiscano il servizio come in altre città vicine.
I corridoi ciclabili favoriti dal Decreto Rilancio
E ancora:
"Il recente Decreto Rilancio consente di derogare alla larghezza delle corsie stradali nel contesto urbano per far spazio a corridoi ciclabili. L’istituzione di corsie dedicate potrebbe migliore di molto e con un costo ridotto la sicurezza e la praticità della bici per muoversi in città. C’è poi il grande tema del trasporto pubblico, sicuramente tutte questioni non semplici ma che possono produrre risultati concreti a differenza di un banale limite di velocità a 30 km/h".