Molestie sessuali si ubriaca e tocca la figlia

La vicenda, spaventosa, è stata resa nota dalla Polizia di Verona.

Molestie sessuali si ubriaca e tocca la figlia
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Molestie sessuali si ubriaca e tocca la figlia. La vicenda, spaventosa, è stata resa nota dalla Polizia di Verona.

Molestie sessuali si ubriaca e tocca la figlia

Per tutelarla il più possibile non è stato reso noto dove vive né dove studia. E la Polizia di Verona, per parlare di lei, ha usato un nome di fantasia, Sara. Sara è una ragazzina di 17 anni che vive in provincia di Verona. I suoi genitori sono extracomunitari e si sono trasferiti qui 12 anni fa. E in Italia è nato il suo fratellino che ha 10 anni.

Il contesto familiare

La famiglia è ben integrata, padre e madre che lavorano, nessun problema con la giustizia. Insomma, una famiglia perbene, in cui sarebbe stato difficile prevedere quello che purtroppo è successo lo scorso 26 febbraio e che oggi è stato raccontato da Roberto Di Benedetto, dirigente della Squadra Mobile della Questura di Verona.

Molestie sessuali Il fatto

Il 26 febbraio 2018 la mamma di Sara non era in casa perché era dovuta restare in ospedale per degli accertamenti. Il papà della ragazza quel giorno aveva bevuto troppo e alticcio si è avvicinato alla 17enne nella sua stanza. L'uomo ha poi toccato le parti intime della giovane che, capite le intenzioni del padre, lo ha respinto. Lei gli avrebbe anche detto: "Papà, che fai? Sono tua figlia". Una frase rimasta impressa nella mente dei poliziotti veronesi. Casi come questi non sono facili da denunciare: già le donne hanno paura a denunciare perché temono di non essere credute, figuriamoci quando l'uomo da denunciare è il marito, o peggio ancora il padre.

La denuncia della figlia

E invece Sara ha avuto la forza di raccontare tutto e la speranza della Polizia veronese è che questa forza contagi anche altre vittime e le sproni a denunciare. Il giorno dopo il fatto, Sara riferisce tutto alla madre e la donna affronta a muso duro il marito, il quale conferma quanto detto dalla figlia. Qualche giorno dopo, poi, Sara si confessa anche al tutor della propria scuola. Dal tutor, la notizia passa al preside e dal preside la segnalazione arriva in Procura. Viene così informata la Squadra Mobile di Verona, che ha un nucleo specifico per questo genere di reati. Sara viene subito portata via dalla casa della famiglia e accolta in una struttura protetta. La 17enne racconta ancora la sua storia ai poliziotti che sono da poco riusciti ad ottenere un'ordinanza del gip Livia Magri.

Molestie sessuali L'allontanamento del padre

Per l'uomo è scattato il divieto di avvicinamento all'abitazione della famiglia. L'ordine è di non potersi avvicinare per più di un chilometro. In quella abitazione ci vivono la madre di Sara e il fratellino, mentre la 17enne è ancora alloggiata nella struttura protetta. All'uomo è stato contestato solo un caso di violenza sessuale, quello del 26 febbraio, ma le indagini della Polizia sono ancora in corsa, per verificare che non ce ne siano stati altri.

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