Morte Giacomino Furfaro e rapina: svolta nelle indagini

Un arresto: l'uomo fa parte della banda che aveva rubato in un agriturismo di Sommacampagna.

Morte Giacomino Furfaro e rapina: svolta nelle indagini
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Morte Giacomino Furfaro e rapina: svolta nelle indagini. L'uomo fa parte della banda che aveva rubato in un agriturismo di Sommacampagna.

Morte Giacomino Furfaro e rapina: svolta nelle indagini

Svolta nelle indagini sul complesso intreccio di rapine e morti che aveva sconvolto Villafranca e Sommacampagna. Sì perché Giacomino Furfaro, l'uomo di 87 anni di Villafranca, era deceduto dopo le percosse subite durante una rapina nello scorso anno quando i malviventi, nella notte tra l'1 e il 2 ottobre 2017, avevano fatto irruzione nella sua abitazione di via Gabina.

L'arresto

I Carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Verona martedì scorso hanno arrestato un membro della banda, Ionut Ciubotaru, romeno di etnia rom classe '72. I militari lo hanno prelevato da un campo nomadi di Vigevano e lo hanno portato nel carcere di Pavia. Oltre che su di lui, i carabinieri hanno ottenuto ordinanze di custodia cautelare in carcere anche per altri membri della banda, almeno tre, che però non si trovano in Italia. Per questo i militari si sono attivati anche a livello europeo per poter mettere in carcere tutti i responsabili. Per tutti l'accusa è furto aggravato in concorso, rapina in abitazione e omicidio preterintenzionale. L'omicidio è, come dicevamo, quello di Giacomino Furfaro, morto qualche giorno dopo la rapina nella sua abitazione. La vittima si trovava in casa con il figlio e i due hanno opposto resistenza, venendo poi brutalmente percossi dai rapinatori, anche con un badile. Il furto è invece quello che la banda ha consumato sempre quella notte ad un agriturismo di Custoza.

Il "secondo" morto

Le indagini sono partite dalla morte di un componente della banda, Cristinel Mihai classe '73. L'uomo è stato investito sempre tra l'1 e il 2 ottobre 2017 lungo l'autostrada A4, probabilmente mentre cercava di raggiungere l'auto che il gruppo criminale aveva appostato nelle vicinanze per la fuga. Sull'investimento ha indagato la Polizia Stradale veronese, ma il fatto che vicino a Cristinel Mihai fu ritrovata parte del bottino del furto avvenuto a Custoza ha fatto scattare anche i carabinieri che stavano indagando sia sul furto che sulla rapina. Le indagini sono poi proseguite. I militari hanno acquisito tutte le informazioni possibili, arrivando poi a formulare gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Ionut Ciubotaru e i suoi complici.

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