Il nuovo report dell’Osservatorio Vega Sicurezza e Ambiente relativo alle vittime sul lavoro, purtroppo, testimonia un altro dato negativo per il Veneto: tra gennaio e ottobre 2025, infatti, la nostra Regione, in cui ci sono stati 100 morti sui luoghi di lavoro, registra un +56,3% di decessi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Queste statistiche fanno restare il Veneto al secondo posto in Italia per numero di morti in ambito lavorativo.
“Il Veneto continua a registrare vittime sul lavoro e i decessi aumentano. La regione è ancora seconda in Italia per numero di vittime e, purtroppo, ancora in zona arancione nella nostra mappatura che indica il rischio di morte dei lavoratori, con incidenze di mortalità ben al di sopra della media nazionale, ai confini con la zona rossa – L’Ingegner Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, apre così l’ultima dettagliata analisi dell’emergenza realizzata dal proprio team di esperti – Le morti in occasione di lavoro sono quelle che più di tutte rappresentano il livello di sicurezza sul lavoro. E per il Veneto questi dati sono drammatici. Lo scorso anno gli infortuni in occasione di lavoro erano 47, quest’anno sono già 70. La situazione, dunque, è sempre più allarmante.

Veneto in zona arancione (e anche la provincia di Verona)
Per individuare le aree più fragili dell’Italia e del Veneto sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza di mortalità. La zona arancione, nella quale si colloca attualmente il Veneto, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro al di sopra della media nazionale.
A fine ottobre 2025, il rischio di infortunio mortale in Veneto (31,4 morti per milione di occupati) risulta superiore alla media del Paese, pari a 27,5.

Rovigo, con il dato regionale più grave (indice di 70,2), si colloca in zona rossa insieme a Vicenza (41,0) e a Venezia (38,0).
In zona arancione si trova Verona (27,6), in zona gialla Padova (26,9) e Belluno (22,3), mentre in zona bianca c’è solo Treviso (17,4).

Verona provincia con più vittime sul lavoro
Sono 100 i decessi rilevati nei primi dieci mesi del 2025 (contro i 64 del 2024): 70 in occasione di lavoro (23 in più dello scorso anno) e 30 in itinere (13 in più del 2024).
È Verona a conquistare la maglia nera per numero di vittime totali (22), seguita da Venezia e Vicenza (19), Padova (18), Treviso (13), Rovigo (7) e Belluno (2).
Vicenza invece guida la classifica delle vittime in occasione di lavoro (16). Seguita da Venezia (14), Verona e Padova (12), Treviso e Rovigo (7) e Belluno (2).

Altre statistiche
Sono 20.521 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (15.857 in occasione di lavoro) e 39.801 quelle degli uomini (34.572 in occasione di lavoro), mentre sono 7 le donne che hanno perso la vita da gennaio a ottobre 2025: 4 in occasione di lavoro e 3 in itinere.
Le denunce dei lavoratori stranieri sono 16.074, di queste, 13.386 sono state registrate in occasione di lavoro. Sono 42 i lavoratori stranieri deceduti (su un totale di 100), 29 dei quali in occasione di lavoro.
Alla fine di ottobre 2025, le Attività Manifatturiere si confermano al primo posto per numero di denunce di infortunio in occasione di lavoro (11.082). Seguono i settori: Costruzioni (3.887), Commercio (3.472), Trasporti e Magazzinaggio (3.072) e Sanità (2.880)