due vittime del lavoro

Muore in cantiere precipitando da 5 metri, il fratello aveva fatto la stessa fine 5 anni prima

L'operaio stava sistemando il tetto di una stalla... Ma a un certo punto è scivolato, il gancio non ha retto, la caduta è stata inevitabile. E' morto pochi giorni dopo in ospedale. Cinque anni prima il fratello era deceduto in circostanze simili, sempre sul lavoro, ma travolto da una lastra in un cantiere stradale.

Muore in cantiere precipitando da 5 metri, il fratello aveva fatto la stessa fine 5 anni prima
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E' precipitato per cinque metri mentre era impegnato in un intervento al tetto di una stalla. E non ce l'ha fatta: troppo gravi le ferite riportate nel gravissimo infortunio sul lavoro di dieci giorni fa. Ma il destino dell'operaio 37enne Giuseppe Misitano, si è incrociato, fatalmente, con quello del suo amato fratello: cinque anni prima anche lui era morto sul lavoro, travolto da una lastra di cemento in un cantiere stradale nel Veronese.

Muore in cantiere precipitando da 5 metri

Ormai gli incidenti sul lavoro sono una piaga. In tutto il nostro Paese, non solo in Veneto, anche se in questa regione, purtroppo, gli infortuni e pure quelli letali, sono troppi. Una scia di sangue che non vuole arrestarsi. E dietro alle tragedie, si sa, ci sono nomi, volti, storie, famiglie distrutte e ferite.

La storia tragica che dobbiamo raccontare è quella di Giuseppe Misitano, operaio calabrese residente a Isola Rizza, morto per le conseguenze di un incidente sul lavoro. Dieci giorni fa circa era precipitato dal tetto di un'azienda agricola di Gardigiano, una frazione di Scorzè.

Il fratello aveva fatto la stessa fine 5 anni prima

Le sue ferite infatti erano troppo gravi e non ce l'ha fatta. Ma quello che rende la vicenda ancora più drammatica è un aspetto che è emerso nelle scorse ore. La redazione del Tg regionale Rai, infatti, ha riferito che il fratello di Giuseppe Misitano, Pasquale, solo cinque anni fa, nel 2018 per essere più precisi, era stato travolto da una lastra mentre era impegnato in un cantiere stradale.

Due fratelli, insomma, legati da un tragico destino: entrambi sono diventati vittime del lavoro. Ma procediamo con ordine e cerchiamo di capire cosa sia successo in provincia di Venezia anche ricostruendo il passato della famiglia Misitano.

Due fratelli uniti dallo stesso tragico destino

Giuseppe Misitano aveva 37 anni ed era residente, come detto, a Isola Rizza. Lavorava come operaio e proprio dieci giorni fa mentre si trovava nel Veneziano è deceduto mentre era impegnato in un intervento sul tetto di un'azienda agricola.

E' precipitato per cinque metri perché dopo essere scivolato, il gancio di protezione si sarebbe sganciato. Era originario di Scilla in Calabria e il giorno del tragico incidente stava effettuando un intervento alle coperture del tetto di una stalla. Non è morto sul colpo, ma le ferite riportate nella caduta erano troppo gravi.

Era rimasto cosciente ma lamentava dei forti dolori alla schiena. Dopo essersi sottoposto a delicati interventi chirurgici, purtroppo, non ce l'ha fatta. Il fratello Pasquale, invece, era morto nel 2018 sempre sul lavoro. Era stato colpito da una lastra in cemento mentre era impegnato in un intervento sulla strada, in un cantiere a Poiano.

Vittime del lavoro: una strage senza fine

I dati degli incidenti sul lavoro in Veneto non sono affatto incoraggianti. Lo rivela uno studio dell'osservatorio Vega il quale, come riporta prima Venezia, segnala un trend sul quale occorre riflettere. Una riflessione che non debba essere fine a se stessa ma vincolata a un obiettivo: eliminare, fermare, arginare questa piaga.

“Il Veneto non abbandona né l’emergenza né il podio per le morti sul lavoro neppure alla fine del primo semestre del 2023. Un bilancio nefasto per una regione che è parte del cuore pulsante dell’economia del Paese. Sono 42 i decessi da gennaio a giugno 2023: 32 in occasione di lavoro e 10 in itinere. Sono poi 35.912 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 296.665: vale a dire – proprio come il mese precedente – oltre il 12% di quelle rilevate in tutto il Paese. Il Veneto poi è terzo in Italia per numero di vittime totali dopo la Lombardia (83) e il Lazio (47) ed è terzo per numero di denunce totali dopo Lombardia e Emilia Romagna”.

Il più elevato numero di decessi si è verificato in provincia di Verona (12). Seguono: Treviso (10), Venezia (8), Padova (7), Vicenza (3) e Rovigo (2). Ed è sempre la provincia di Verona quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (7.282), seguita da: Vicenza (6.965), Padova (6.888), Treviso (6.360), Venezia (5.910), Belluno (1.310) e Rovigo (1.197).

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