'Ndrangheta e riciclaggio: un giro d'affari da oltre 15milioni di euro, coinvolto un imprenditore veronese
Le società in questione risultano operanti nei settori agricolo, ippico, turistico e della ristorazione con sedi nelle province di Brescia e Mantova
Il Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Brescia ha preso misure significative contro un giro d'affari losco legato alla 'ndrangheta e al riciclaggio nel territorio delle province di Brescia e Mantova, legato a settori economici strategici come l'agricoltura, il turismo e la ristorazione. Nel mirino, un imprenditore di Verona attualmente agli arresti domiciliari.
'Ndrangheta e riciclaggio: coinvolto un imprenditore veronese
Come riporta Prima Brescia, in seguito all'indagine "Operazione Glicine-Acheronte" coordinata dalla D.D.A. di Catanzaro, è stata ottenuta dal Tribunale della Leonessa l'amministrazione giudiziaria di 8 società attive nei settori agricolo, ippico, estrattivo, turistico e della ristorazione, con sede nelle province di Brescia e Mantova.
Queste società, che hanno un fatturato totale superiore a 15 milioni di euro, appartengono a un imprenditore veronese agli arresti domiciliari dal giugno 2023, che gestisce un noto complesso turistico.
Questo ha portato il Tribunale di Brescia ad adottare misure preventive per tutelare le società coinvolte, affidando a un collegio di tre amministratori la gestione delle stesse per un periodo minimo di un anno.
Le attività della DIA
Le attività della DIA includono un’attenta analisi dei flussi finanziari e delle operazioni sospette, dimostrando come le connessioni tra l'imprenditore e il crimine organizzato non siano sporadiche, ma piuttosto parte di una strategia più ampia di infiltrazione nei mercati legali.
Le misure adottate hanno l'obiettivo di interrompere tali dinamiche e ripristinare il controllo legale sulle attività economiche, salvaguardando così l'integrità del mercato e prevenendo il radicamento di interessi mafiosi nella regione.