Nonostante l'arresto continua a spacciare, in manette una seconda volta
Il trentenne, di origini nigeriane, era già finito in cella a marzo.
Nonostante l'arresto continua a spacciare.
In manette un trentenne
Gli agenti delle volanti della Questura di Verona hanno tratto in arresto, nella mattinata di ieri, Osarenkhoe Sylvester, trentenne originario della Nigeria. Lo straniero, con precedenti specifici a carico, era già stato arrestato nel mese di marzo poiché trovato in possesso di 2 kg di marijuana e di circa 3000 euro in contanti.
Il controllo decisivo
L’attenta attività investigativa svolta dallo scorso maggio, a seguito della scarcerazione dell’uomo, ha portato a
ritenere che quest’ultimo continuasse a trafficare sostanza stupefacente nel territorio veronese. Gli agenti pertanto, dopo diversi appostamenti nelle zone frequentate dallo straniero, ieri mattina intorno alle ore 11.20, hanno individuato Osarenkhoe Sylvester in via Città di Nimes e lo hanno sottoposto a controllo.
Soldi e droga
La perquisizione personale ha permesso di ritrovare, all’interno della tasca dei pantaloni indossati dallo straniero, di un involucro di cellophane trasparente di grandi dimensioni contenente sostanza stupefacente e di 440 euro in banconote di diverso taglio. Occultate all’interno degli slip sono state rinvenute altre 3 confezioni sigillate, anch’esse contenenti quella che, da successivo narcotest, è risultata essere marijuana.
L'arresto
Arrestato per il reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, lo straniero è stato accompagnato in Questura dove gli agenti hanno provveduto al sequestro della droga, dal peso complessivo di circa 60 grammi, del denaro e di due telefoni cellulari sprovvisti di scheda sim che l’uomo portava con sé.
La pena
Per il reato contestatogli, Osarenkhoe Sylvester, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Verona, è stato portato nelle camere di sicurezza in attesa del rito direttissimo fissato per la giornata odierna. Stamane il giudice, a seguito della convalida dell’arresto, ha disposto la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Verona e rinviato l’udienza al 13 novembre 2018.