Lo scenario

Offerta di Unicredit a Banco BPM, arriva il primo no: quali potrebbero essere le ripercussioni per Verona

Il nostro territorio è direttamente coinvolto perché i due istituti bancari hanno radici nel veronese: "Banca Popolare di Verona e Cariverona sono parte della storia della città"

Offerta di Unicredit a Banco BPM, arriva il primo no: quali potrebbero essere le ripercussioni per Verona
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Nei giorni scorsi Unicredit ha presentato un'offerta di scambio volontaria per Banco BPM per un corrispettivo totale di quasi 10,1 miliardi di euro, interamente in azioni. Un'azione che mira a rafforzare la posizione competitiva di Unicredit in Italia (tra i mercati principali del gruppo). Nella giornata di martedì 26 novembre 2024, il Consiglio d'Amministrazione di Banco BPM si è riunito per valutare una prima informativa sull'ops lanciata da Unicredit.

La replica all'offerta è stata netta:

"Lo scambio azionario proposto non riflette in alcun modo la redditività e l'ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti di Banco Bpm".

Qualora però dovesse andare in porto il deal tra i due istituti bancari, le ripercussioni sarebbero diffuse e riguarderebbero anche Verona, città nella quale Banco BPM e Unicredit hanno le loro radici.

Offerta Unicredit a Banco BPM, quali ripercussioni a Verona?

Doveva tenersi inizialmente a Verona, si è riunito però a Milano e ha replicato a muso duro:

"Offerta non concordata, riduzione della concorrenza sul mercato, forti preoccupazioni per le ricadute occupazionali e sociali".

Parole nette dal CdA di Banco BPM in merito all'offerta di pubblico scambio lanciata da Unicredit e che ha dato la scossa al sistema bancario in Italia e in Europa.

Da secondo istituto nazionale con 10 miliardi messi sul piatto, Unicredit diventerebbe la prima realtà europea con ripercussioni ovunque e anche a Verona, dove i due istituti hanno le loro radici.

"Si tratta di Banca Popolare di Verona e Cariverona, i due istituti per la parte veronese sono la storia della città. Vigileremo da subito e chiediamo che non vengano intaccati livelli occupazionali. Speriamo che non ci siano ricadute sul personale e che resti l'attenzione per la città e il presidio sul territorio" ha dichiarato alla Tgr Verona Piernicola Pisani, segretario Fisac Cgil Verona.

Piernicola Pisani, segretario Fisac Cgil Verona - immagine da Tgr Veneto

Il Governo, in primis, è sul chi va là, con un possibile ricorso al golden power, la clausola di blocco che fa leva sugli interessi nazionali e una preoccupazione in più per il progetto di creare un terzo polo bancario che vedeva proprio Banco BPM salire nelle quote di Monte dei Paschi di Siena.

"Con la possibile ops di Unicredit, c'è il rischio concreto che questo altro affare salti totalmente e da qui le lamentele del Governo che non è stato contattato o coinvolto nelle strategie - ha aggiunto alla Tgr Veneto Alessandro Bucciol, professore Econometria Università Verona -. Se l'offerta Unicredit andasse in porto, mi aspetto, specialmente in zone quali quella del veronese o comunque del Veneto, in cui sono presenti sia Unicredit, sia Banco BPM, una razionalizzazione del sistema e quindi esuberi o comunque riposizionamenti della clientela".

Alessandro Bucciol, professore Econometria Università Verona - immagine da Tgr Veneto
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