Omicidi in casa: prima della tragedia di Paderno Dugnano, i casi di Pietro Maso e Benno Neumair
In Italia, ricorda Eures, il 43 % degli omicidi viene commesso tra le mura domestiche, percentuale che al Nord diventa uno su due
La strage compiuta da un ragazzo 17enne a Paderno Dugnano (nel Milanese) è solo l'ultima di una serie di delitti che si consumano tra le mura domestiche. Tragedie del genere hanno toccato anche la provincia di Verona con la strage di Pietro Maso che, nel 1991, uccise brutalmente i genitori Antonio e Rosa nella loro abitazione di Montecchia di Crosara.
Omicidi in casa: dati allarmanti
In Italia, ricorda Eures (istituto di ricerca impegnato dal 1998 nella promozione e realizzazione di attività di studio, di formazione e di analisi applicata in campo economico, sociale e culturale), il 43% degli omicidi viene commesso tra le mura domestiche, percentuale che al Nord diventa uno su due.
Secondo gli ultimi dati del Viminale, invece, dall'inizio dell'anno al 25 agosto sono stati compiuti in Italia 186 omicidi e di questi 88 sono avvenuti in ambito familiare. Una percentuale che sfiora il 50%.
Dati allarmanti su una lunga scia di sangue che ha segnato il nostro Paese con vere e proprie tragedie.
Paderno Dugnano
L'ultima, quella di Paderno Dugnano. La mattanza è avvenuta nella notte tra sabato 31 agosto e domenica 1 settembre 2024 in una villetta di via Anzio, in provincia di Milano.
I Carabinieri, intervenuti sul posto dopo una chiamata di un 17enne, hanno trovato tre cadaveri: un uomo di 51 anni, Fabio Chiarioni, una donna di 48, Daniela Albano, e il figlio di 12 anni, Lorenzo Chiarioni. Sui corpi sono state trovate ferite di arma da taglio.
Il ragazzo in un primo momento ha confessato ai militari dell'Arma di aver ucciso il padre. Secondo il suo racconto si sarebbe svegliato nella notte sentendo le grida della mamma e del fratello dodicenne. Ha dichiarato di aver trovato il padre in poltrona con accanto un coltello con cui aveva ucciso la moglie e il figlio 12enne (il primo a essere freddato, secondo le ricostruzioni degli inquirenti), e di averlo accoltellato a morte.
Una versione che, tuttavia, non aveva convinto: non c'erano segni di scasso (e dunque era stata subito esclusa la presenza di estranei), e il ragazzo non riportava segni di colluttazione. Interrogato a lungo dai carabinieri, nel tardo pomeriggio è crollato e ha ammesso:
"Ho ucciso io tutti e tre".
La tragedia di Pietro Maso, Montecchia di Crosara
Ma le stragi consumate in casa hanno riguardato anche la provincia di Verona: il 17 aprile 1991 Pietro Maso, 20 anni, massacra i genitori Antonio e Rosa nella loro abitazione di Montecchia di Crosara con un tubo di ferro e una pentola.
Partecipano agli omicidi anche gli amici, Giorgio Carbognin, Paolo Cavazza e Damiano Burato, quest'ultimo minorenne.
Maso è condannato a 30 anni, gli amici a 26, il minorenne a 13. Nel 2008 Pietro ottiene la semilibertà e grazie all'indulto finisce di scontare la pena nel 2013. L'anno scorso è stato nuovamente indagato per un tentativo di estorsione nei confronti delle sorelle.
Benno Neumair, Bolzano
Nei primi giorni di gennaio del 2021, Benno Neumair ammazza i genitori Peter Neumair e Laura Perselli nella loro villetta a Bolzano.
Dopo averli strangolati con una corda per scalatori, il killer 31enne getta i cadaveri nel fiume Adige. Per il delitto Benno Neumair è stato condannato all’ergastolo, pena confermata in appello.