Verona

Organizzazioni sindacali sul piede di guerra: “All’I.A.A c’è un infermiere per 260 ospiti”

Hanno provveduto ad inviare anche una lettera a Zaia per avere il suo supporto, indetta anche una raccolta firme.

Organizzazioni sindacali sul piede di guerra: “All’I.A.A c’è un infermiere per 260 ospiti”
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Al termine dei 5 giorni di presidio tenutosi davanti alla sede dell'istituto assistenza anziani, le organizzazioni sindacali unitamente alla Rsu hanno deciso di dar voce e rappresentare i lavoratori.

Arriva l’ultimatum

Cgil, Cisl, Uil, Csa, le organizzazioni sindacali si sono ritrovate oggi a Verona a Palazzo Barbieri in rappresentanza dei lavoratori dell’istituto assistenza anziani di Verona per far emergere una volta per tutte la situazione difficile che gli stessi stanno vivendo. Le organizzazioni sindacali hanno spiegato:

Sono tre anni che ci dibattiamo, è una situazione cominciata dal punto di vista gestionale con la difficoltà di avere dei rapporti con l’amministrazione, non riusciamo a chiudere il contratto integrativo. Non riusciamo a capire se i parametri di personale sono rispettati o no, abbiamo anche pensato di indire lo stato di agitazione e chiamare l’Ulss 9 a relazione davanti al Prefetto sullo stato di rispetto della convenzione sui parametri assistenziali. Il Covid ha solo aggravato ancora di più una situazione già presente, aggiungendo l’assenza dei famigliari che era un forte supporto di assistenza per gli ospiti. Questo ha scaricato ulteriore lavoro sul poco personale già presente che oltre che a invecchiare si sta affaticando. Lo sappiamo che la fatica comporta aumento di infortunio, malattie, cose che nessuno si può permettere con le forti ricadute dell’assistenza. Ci dobbiamo confrontare con la direzione che nega qualsiasi tipo di problema. E’ un disagio importante. Questa ultima mobilitazione che facciamo, è ultima chance per risolvere la situazione”.

Poco personale rispetto agli ospiti

Tiziano Castioni, Cisl funzione pubblica Verona ha spiegato la situazione nel dettaglio:

“La situazione è sul tragico importante. Le relazioni sindacali sono insistenti, non riusciamo a trovare opportunità di ragionamento o trovare accordi con le parti. Stanno parlando gli avvocati su quello che potrebbe essere legato a situazioni di denunce di ogni genere per tutelare i lavoratori in alcuni ambiti. Abbiamo una gerarchia eccessiva, ci sono troppi generali e colonnelli mentre la truppa è sofferente. Facendo un esempio, al Santa Caterina c’è un infermiere per 260 ospiti. Gli operatori sono costretti durante il turno di notte a vigilare su 4-5 reparti in 3. Fanno in continuazione su e giù per le scale o se gli ospiti suonano il campanello devono letteralmente correre per vedere che cosa succede. C’è inoltre una fuga di lavoratori, molti danno le dimissioni per andare anche nel privato e ruoli diversi per fare il commesso o magazziniere. I neo assunti? La maggioranza rimane 10 giorni poi scappano via”.

La lettera a Zaia

Patrizia Zamboni, coordinatore Rsu si è fatta portavoce per un appello:

“In questi giorni abbiamo scritto una lettera a Zaia per affrontare le problematiche dell’Istituto e in tutte le case di riposo. Abbiamo intenzione di procedere con la raccolta firme presso tutte le case di riposo. A questo appello vogliamo che la Regione si faccia carico anche dei problemi degli anziani. Gli standard devono essere aggiornati in merito alle patologie degli anziani”.

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