Parco Natura Viva: 14mila euro di gestione al giorno. Il direttore: "Aiutateci con le donazioni" VIDEO
Oltre alla sopravvivenza degli animali infatti, ci sono in ballo i 25 progetti di conservazione delle specie minacciate
Un appello fatto con il cuore quello del direttore scientifico verso i cittadini e visitatori del parco.
Alti i costi di gestione
L'emergenza Coronavirus sta colpendo tutti gli ambiti lavorativi e, con la chiusura momentanea del Parco Natura Viva di Bussolengo, i costi di gestione e manutenzione stanno diventando veramente alti. Il direttore scientifico Cesare Avesani Zaborra ha lanciato un appello attraverso il canale ufficiale You Tube per poter chiedere ai cittadini e ai visitatori di dare un aiuto attraverso le donazioni, in base alle proprie possibilità.
Cesare Avesani Zaborra ha affermato:
"Cari amici, cari sostenitori del parco natura viva, cari visitatori che siete sempre venuti sempre numerosi a trovarci. Siamo chiusi nonostante l'alta stagione, ovviamente la situazione ci impone questa misura di sicurezza per tutti però ovviamente abbiamo un prezzo alto da pagare. Gestire 1200 animali appartenenti a specie in via di estinzione e rare richiede un personale molto qualificato e un costo giornaliero che sfiora i 14mila euro. Abbiamo bisogno del vostro aiuto fino a quando voi potrete tornare a visitarci quindi per favore utilizzate il nostro sito web dove l'associazione Arca darà massima trasparenza alle donazioni che potrete dare, vi aspetteremo numerosi alla riapertura"
Operatori al lavoro con le dovute misure di precauzione
Mascherine, guanti, distanze di sicurezza, lavoro nei reparti degli animali uno alla volta così come le pause, se possibile da trascorrere all’aperto: queste e altre sono le misure di precauzione prese per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori del Parco Natura Viva di Bussolengo, che non si ferma nemmeno quando tutta Italia è ormai piombata nello stop della maggior parte delle attività lavorative. Ma dalle sponde del Lago di Garda giunge l’appello accorato di una struttura che in questa bassa stagione, arrivava ad accogliere anche 2mila persone in una sola giornata e che oggi, ascolta nient’altro che il passaggio indaffarato delle macchinine elettriche da un reparto all’altro, cariche di frutta, verdura, pasti e arricchimenti per gli animali con a bordo rigorosamente un solo uomo. Le ricadute economiche dell’assenza dei visitatori segnano un cinquantunesimo anno di attività enormemente critico per il Parco Natura Viva che per questo, ha lanciato una raccolta fondi per sostenere tutte le specie che qui vivono.
Il direttore scientifico Cesare Avesani Zaborra ha concluso:
"Oltre alla sopravvivenza degli animali infatti, ci sono in ballo i 25 progetti di conservazione delle specie minacciate e i 6 progetti di reintroduzione in natura degli esemplari nati al Parco, oltre che la certezza di poter continuare a realizzare studi scientifici e progetti a lungo termine. Tramite la nostra Fondazione ARCA chiediamo a tutti di aiutarci perché mai avremmo immaginato di uscire dalla pausa invernale e dover fare i conti con un esordio così difficile del nostro secondo mezzo secolo".