Per fare un video si calano con una corda nella West Star dell'ex base Nato di Affi, denunciati tre content creator
Il sindaco Sega: "Hanno commesso un reato e non hanno pensato che se si fossero fatti male li avremmo potuti trovare dopo giorni"
Tre content creator sono entrati nella West Star di Affi, ex base militare Nato scavata nella roccia e ormai in stato di abbandono, per realizzare alcuni video da pubblicare sui loro canali social. Un'iniziativa pericolosa, che ora costerà loro molto caro:
"Hanno commesso un reato - ha dichiarato il sindaco Marco Sega - Avremmo potuto trovarli anche dopo giorni".
Si calano con una corda nella West Star dell'ex base Nato di Affi
Fino al 1991 sede del centro difesa aerea dell'Alleanza per tutto il Sud Europa, la "West Star" era un bunker anti-atomico segreto della Nato costruito negli anni Sessanta nel monte Moscal ad Affi.
E' proprio qui che lo scorso 27 settembre un gruppo di tre ragazzi, che operano sulla Rete come "creator digitali", si sono introdotti furtivamente con lo scopo di girare un video.
Hanno utilizzato una doppia corda finendo nel condotto di aerazione. Poi, con uno smartphone hanno filmato "l'impresa" per pubblicarla sui social.
I tre giovani, tuttavia, non si sono accorti della presenza del sistema di videosorveglianza in vari punti di accesso e all'esterno della struttura. Al loro arrivo, infatti, è partito l'allarme e la segnalazione alle forze dell'ordine. Il motivo della loro spedizione era, a loro detta, scoprire cosa si celasse in quel luogo misterioso.
Lo sgomento del sindaco Marco Sega
Il sindaco di Affi, Marco Sega, ha espresso preoccupazione per la pericolosità del gesto.
"Questa bravata è stata fatta al solo scopo di pubblicare un video sui social - ha spiegato il primo cittadino -. Dispiace che questo venga prima di qualsiasi altro tipo di considerazione. Hanno manomesso il punto di accesso e si sono calati con una doppia corda per raggiungere un punto molto pericoloso. Hanno smontato pure il ventilatore del condotto di aerazione. Hanno commesso un reato e, cosa ancora più importante, non hanno pensato che se si fossero fatti male li avremmo potuti trovare dopo giorni".
Il primo cittadino ha comunque tirato un sospiro di sollievo. La via scelta dai tre per introdursi nel tunnel è pericolosa e se fosse successo qualcosa difficilmente ci sarebbe stato modo di intervenire in tempo, portando ad un finale diverso per questa vicenda.
I ragazzi, identificati, sono stati denunciati. Il sindaco Sega nella denuncia si è riservato la possibilità di indicare in un secondo momento la quantificazione dei danni arrecati alla struttura.