Verona

Poliziotta si toglie la vita con la pistola d’ordinanza: lascia una bimba di 5 anni

La donna si è tolta la vita nell’ufficio personale della Questura.

Poliziotta si toglie la vita con la pistola d’ordinanza: lascia una bimba di 5 anni
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Ancora suicidi tra i rappresentanti delle forze dell'ordine. Questa volta si tratta di una poliziotta che si è tolta la vita nell'ufficio della Questura di Verona.

Poliziotta si suicida con la pistola d’ordinanza

Nei giorni scorsi i sindacati della forze di polizia avevano lanciato nuovamente l'allarme sui suicidi tra i tutori della legge. Basta pensare a giovedì 8 settembre 2022 che è stata una giornata tragica: un carabiniere e due poliziotti si sono tolti la vita.

A Verona, presso l’ufficio personale della Questura, nella sera di lunedì 12 settembre 2022 una poliziotta, mamma di una bambina di cinque anni, si è suicidata sparandosi con la pistola d’ordinanza. Il Segretario Generale Nazionale del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) Antonio de Lieto ha dichiarato:

"Tutto Il LI.SI.PO. si unisce all’infinito dolore della famiglia della poliziotta che si è tolta la vita. E’ sempre lui, il 'virus suicida' che miete vittime. E’ una strage senza precedenti i cui numeri lasciano sgomento".

De Lieto ha proseguito:

"Cosa hanno fatto i vertici del Ministero dell’Interno per arrestare l’'onda suicida' nella Polizia di Stato? A memoria del LI.SI.PO. il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese non ha speso una parola, sebbene più volte sollecitato dal LI.SI.PO., sulla necessita di istituire, presso tutti gli Uffici di Polizia, un pool di psicologi a stretto contatto con gli operatori di Polizia in tutti gli uffici e/o posti di lavoro, in modo tale da intervenire in casi di disagi psicologici, assicurando il necessario supporto e l’esclusione di qualsiasi atto drammatico".

Una “strage silenziosa”

De Lieto ha rimarcato:

"Ad oggi, a giudizio del LI.SI.PO., non si sono visti i risultati sperati. Si continua a percorrere la stessa strada che, a parere del LI.SI.PO., è palesemente fallimentare. Per dover di cronaca bisogna riconoscere al Ministero dell’Interno ed al Capo della Polizia che qualcosa è stato fatto per fronteggiare il “virus suicida”: le riunioni del tavolo per la prevenzione e gestione delle situazioni di disagio per il personale della Polizia di Stato si sono tenute non in presenza fisica ma in modalità di videoconferenza".

E ha poi concluso:

"Certo, bisogna dare atto che i vertici del Ministero si sono impegnati al massimo ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti! Mega riunioni e fiumi di parole – ha concluso il leader del LI.SI.PO. – di certo non servono a debellare il 'virus suicida' nella Polizia di Stato. Signor Ministero dell’Interno, signor Capo della Polizia, troppe mamme, troppe mogli e troppi figli piangono gli appartenenti della Polizia di Stato che si sono suicidati e attendono la giusta risoluzione per debellare definitivamente questa 'strage silenziosa' non riducibile a sterili 'ricette d’ufficio'. Il LI.SI.PO. auspica che il futuro Governo nomini alla guida del Ministero dell’Interno un Ministro capace di fronteggiare i continui suicidi nella Polizia di Stato!".

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