Ponte chiuso: «E noi attraversiamo una selva»

Gli abitanti non hanno più voglia di scherzare: le operazioni per la riapertura del passaggio fino ad ora non sono nemmeno iniziate e nella zona manca l’attenzione del Comune

Ponte chiuso: «E noi attraversiamo una selva»
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Gli abitanti non hanno più voglia di scherzare: le operazioni per la riapertura del passaggio fino ad ora non sono nemmeno iniziate e nella zona manca l’attenzione del Comune

Si potrebbe definire uno dei polmoni verdi del paese, con un paesaggio caratteristico, dall’aspetto quasi incontaminato. Peccato che per gli abitanti della zona più che incontaminato sia diventato un tratto di strada quasi selvaggio, lasciato per molti mesi dell’anno alla totale incuria da parte di chi se ne dovrebbe far carico. La località di cui si parla è quella a ridosso del ponte che collega Bussolengo ad Arcè. 

Il pontechiuso dal 28 dicembre 2016, è stato al centro di molte discussioni sfociate, alla data odierna, ad un nulla di fatto per quanto riguarda la sua riapertura. Se da un lato, ilponte rimane chiuso, dall’altro gli abitanti sono costretti a percorrere, sia a piedi che in bicicletta o in auto, le uniche due strade alternative: via Molini per recarsi verso il centro del paese e via delle Strenture per recarsi in qualsiasi altro luogo. Il nome di questa ultima via sembra avere una sorte prestabilita. Ma voglia di scherzare i residenti non ne hanno più. Ai lati della strada hanno trovato posto una grande quantità di sterpaglie, che diventano pericolose per chi ha voglia di fare due passi a piedi, poiché in molti tratti raggiungono un’altezza davvero esagerata, superando i due metri. 

La prima cosa che salta all’occhio, oltre naturalmente all’abbandono della zona, è che la strada è stata asfaltata in tempi molto recenti e che la segnaletica orizzontale è presente ma in molti tratti non è visibile. Un vero peccato sia dal punto di vista della viabilità che da quello monetario, dato che la zona è stata abbandonata verso un inevitabile degrado. Portavoce del gruppo è Eva Impellizzeri: «Avevano promesso che a marzo di quest’anno i  lavori del ponte sarebbero stati avviati, ma secondo molte persone non verrà più riaperto, almeno alle auto. Nessuno sa nulla o è stato informato sulla questione. Si possono fare solamente congetture e qualcuno racconta che ci siano ancora delle discrepanze tra i vari progetti presentati. Questo è un lato della questione, ma visto che ad oggi il ponte non è usufruibile, il comune dovrebbe tenere falciati entrambi i lati della strada incriminata».

Il coro delle persone è unanime: la strada è pericolosa, piena di curve e i rovi sono così sporgenti da rigare la carrozzeria delle macchine. E’ pur vero che la via è abbastanza stretta e quindi viene da sé che la velocità delle auto sia rispettosa dei limiti imposti, ma è anche vero che si è costretti a viaggiare in mezzo alla carreggiata per le problematiche sopra descritte. Questi sono i problemi che si verificano di giorno, quando si ha il massimo della luce. «Lasciamo - conclude Eva Impellizzeri - alla vostra immaginazione come potrebbe essere transitare o passeggiare di sera, dato che la strada è totalmente sprovvista di luce artificiale».

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