Povegliano, arrivata la "batosta" della Corte dei Conti

Natale amaro per la maggioranza di Buzzi: rischiano il danno erariale per la consulenza

Povegliano, arrivata la "batosta" della Corte dei Conti
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Natale amaro per la maggioranza di Buzzi: rischiano il danno erariale per la consulenza

La temuta risposta della Corte dei Conti all’ultimo riordino contabile operato dal Comune di Povegliano è arrivata. Ed è pesantissimo il colpo per l’operato del sindaco e della sua giunta sui bilanci. 

L’origine di tutti i mali è, per la Corte, la sproporzionata ed errata richiesta di pre-dissesto a fronte di una situazione contabile che non era tale da giustificare tale intervento. Anzi. Recita testualmente la lettera “Per una migliore comprensione dei fatti, va ricordato che il comune di Povegliano Veronese - che nel corso degli anni precedenti aveva registrato situazioni di sostanziale equilibrio di bilancio e di avanzo di amministrazione […] ha inopinatamente deliberato (con Delibera di consiglio comunale n. 8 del 5 aprile 2017) la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale”.

La frettolosa revoca in giugno di quanto disposto in aprile è una ulteriore conferma della posizione dei giudici: “La diversa valutazione intervenuta in un così breve lasso di tempo, ovverosia tra il 5 aprile (data di adozione della DCC n.8) ed il 26 giugno (data di adozione della DCC n. 23), da parte dello stesso Comune, dimostra con palmare evidenza il mancato approfondimento delle verifiche effettuate da parte dell’Ente”.

Il tentativo successivo è stato, è il caso di dirlo, toppa ben peggiore del buco: il ricalcolo e la spalmatura del dato contabile relativo ai residui - attivi e passivi - dei bilanci del 2014 (da cui, causa un errore in questo conteggio, era emerso un primo disavanzo di circa 190.000 euro) del 2015 e del 2016 viene senza appello rifiutata dalla magistratura, che anzi porta il conto da pagare, a seguito delle verifiche su tutto questo triennio, su fino a 1.111.266,73 euro.

Cifra che dovrà esser ripianata entro i prossimi 3 anni. Brutte notizie certo quelle sui propri numeri, ma il peggio per il sindaco e la sua maggioranza deve ancora arrivare: la presenza dei consulenti dello studio Sigaudo, fortemente voluti dal primo cittadino e da lui più volte pubblicamente valorizzati, sarebbe stata "nascosta" alla Corte. Infatti “Si tratta di incarichi non conosciuti prima da questa Corte né in occasione delle audizioni svolte, né nelle risposte istruttorie […] né è dato sapere se la risposta fornita sul piano tecnico alla delibera di questa Corte sia stata redatta autonomamente o se sia stata ricompresa - senza essere stata tuttavia menzionata - nell’oggetto degli incarichi suddetti”.

Il mancato e corretto uso delle risorse interne e l’inadeguatezza delle motivazioni legate alla consulenza da 34.000 euro + IVA (di cui la Corte apprende solo dal sito del Comune) costeranno agli amministratori un pesante deferimento alla Procura regionale “L’attribuzione dell’incarico da parte dell’Amministrazione potrebbe delineare una fattispecie di responsabilità erariale, ed impone la trasmissione della presente delibera alla Procura regionale per quanto di propria competenza”.

Ed ora? La situazione è, per i giudici, non tale da essere di dissesto, anche se partiranno gli automatici blocchi di spesa a salvaguardia degli equilibri dell’ente: fino a fine legislatura nel 2021 ben poco di tutto ciò che comporti una spesa potrà essere portato avanti. Entro il primo bilancio di previsione 2018 il piano di rientro dovrà essere stabilito, mentre quanto accertato dalla corte sta già viaggiando verso il Ministero dell’economia a Roma per ulteriori verifiche sulla regolarità.

La replica della maggioranza

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