Povegliano, la maggioranza attacca: «Rosso da 450mila euro»

Il sindaco ha incalzato l'ex amministrazione riguardo la situazione finanziaria del Comune

Povegliano, la maggioranza attacca: «Rosso da 450mila euro»
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Il sindaco ha incalzato l'ex amministrazione riguardo la situazione finanziaria del Comune

Durante il consiglio comunale di mercoledì sera, in sala Savoldo, a Povegliano, si è registrato il primo vero scontro politico tra la maggioranza guidata da Lucio Buzzi e la minoranza del capogruppo Claudio Lunardi.

Dopo le polemiche riguardo il District Park (di cui vi avevamo parlato QUI) è stata la maggioranza che ha deciso di attaccare l'ex amministrazione su un punto sempre molto delicato, il bilancio. «È stato riscontrato un disavanzo nel bilancio di 232 mila euro, a cui si aggiungono il fondo crediti di dubbia esigibilità e i debiti fuori bilancio, per un totale certo di 458 mila euro», con queste parole il primo cittadino ha incalzato i consiglieri di opposizione, continuando «questo significa anche una serie di sanzioni nel caso in cui non venisse rispettato il patto di stabilità per il prossimo anno, come ad esempio l’impossibilità di un indebitamento per investimenti come quelli necessari per i lavori alle scuole oppure assumere personale a qualsiasi titolo». «Qualcuno», ha concluso Buzzi, «mi deve spiegare dove sono andati questi soldi. In cassa inoltre si è passati in quattro anni da tre milioni a qualche migliaia di euro».

La replica non si è fatta attendere, con Valentina Zuccher che ha ricordato che «il bilancio in pochi anni è passato da otto milioni a cinque, ci sono meno entrate statali, mentre le spese sono rimaste le stesse» e con la minoranza che ha affermato che l'equilibrio di bilancio è stato appovato dall'attuale maggioranza.

La relazione presentata in consiglio ha prospettato due soluzioni per il risanamento nel caso in cui le azioni immediate, come il taglio drastico delle spese, la lotta all'evasione, l'Imu, non dovessero sortire gli effetti sperati: la prima riguarda un piano triennale di aumento delle entrate tributarie per rimettere in equilibrio il bilancio; se la nuova finanziaria dovesse essere approvata in parlamento, però, si dovrebbe obbligatoriamente optare per la seconda strada, un piano decennale per il riequibrio finanziario con aumento delle entrate tributarie in deroga alla finanziaria.

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