In vicolo Circolo

Prima cerca di aprire un'auto e poi di forzare la porta di una casa, 26enne fermato dalla collaborazione tra Polizia e Carabinieri

Con lui c'era anche un complice che però è scappato: il 26enne, italiano nato in Algeria, è stato tradotto in carcere per resistenza a pubblico ufficiale

Prima cerca di aprire un'auto e poi di forzare la porta di una casa, 26enne fermato dalla collaborazione tra Polizia e Carabinieri
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Nella notte di giovedì 24 aprile 2025, la Polizia di Stato e i Carabinieri di Verona hanno arrestato un 26enne cittadino italiano nato in Algeria, per resistenza a Pubblico Ufficiale. Il giovane è stato segnalato, intorno alle 4.30, da un residente che, dalla sua abitazione, lo ha visto mentre, insieme ad un complice, armeggiava sulla portiera della propria autovettura, posteggiata nei pressi di vicolo Circolo (in copertina: immagine da Street View).

Prima cerca di aprire un'auto e poi di forzare la porta di una casa

Quando i poliziotti delle Volanti hanno raggiunto il luogo indicato dal testimone, hanno sorpreso i due uomini che stavano tentando di forzare la serratura della porta d’ingresso di un’abitazione situata nella stessa strada. A quel punto, entrambi sono fuggiti e, mentre uno è riuscito a far perdere le proprie tracce, dileguandosi nei pressi del Teatro Ristori, l’altro è stato raggiunto e bloccato grazie all’ausilio di un equipaggio dei Carabinieri, sopraggiunto, nel frattempo, da Stradone Porta Palio.

Il 26enne, che sin da subito, per riuscire a fuggire, ha reagito con violenza nei confronti degli operatori delle forze dell’ordine intervenuti, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale ed accompagnato presso gli Uffici di Lungadige Galtarossa dove, su disposizione dell’autorità giudiziaria, ha atteso la celebrazione del rito direttissimo.

Collaborazione Polizia e Carabinieri

Arrestato da Polizia e Carabinieri

Le verifiche effettuate dai poliziotti immediatamente dopo, hanno consentito di accertare che la vettura presa di mira, secondo quanto riferito dal testimone, dai due complici, non aveva subito danni troppo evidenti a differenza, invece, della porta d’ingresso dell’edificio che, seppur regolarmente chiusa al momento del controllo, presentava inequivocabili tracce di effrazione sulla serratura.

Nella mattinata di giovedì, dopo la convalida dell’arresto, il giudice ha disposto nei confronti del 26enne – già gravato da numerosi precedenti per reati contro la persona, contro il patrimonio e in materia di stupefacenti – la misura della custodia cautelare in carcere.

Si precisa che la responsabilità penale dell’arrestato sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.

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