Quote latte, Veneto chiede di sospendere le azioni di recupero all'Agenzia delle Entrate
La decisione all'indomani della sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha stabilito che i calcoli sulle quote latte non erano attendibili.

Se prima il Tribunale di Roma e poi la Corte di Giustizia europea hanno stabilito, con sentenza, che i calcoli delle quote latte in Italia non erano attendibili, perché i produttori oggi devono essere ancora sottoposti ad azioni di recupero? Questo il ragionamento dell’assessore veneto all’agricoltura, Giuseppe Pan, che, all’indomani della sentenza del giudice per le indagini preliminari Paola De Nicola del Tribunale di Roma, aveva subito scritto al ministro Centinaio per chiedere la sospensione delle azioni di recupero nei confronti dei produttori che avevano ‘splafonato’ rispetto ai quantitativi indicati da un sistema di ‘quote’ rivelatosi manifestamente truccato. Ora, dopo la sentenza di ieri della Corte di Giustizia Europea che a sua volta ha stabilito che i calcoli sulle quote latte non erano attendibili e che l’Italia non ha rispettato “il criterio proporzionale di riassegnazione dei quantitativi di riferimento inutilizzati”, il titolare delle politiche agricole della Regione Veneto ha ripreso l’iniziativa per chiedere la sospensione delle azioni di recupero, in attesa delle determinazioni che assumerà il Ministero per le politiche agricole.
Sospendere l'attività già in essere
Con una lettera ad Avepa, l’organismo pagatore veneto incaricato di riscuotere le multe per la campagna 2014-2015, Pan, con il supporto dell’avvocatura regionale, ha dato mandato al direttore Fabrizio Stella di attivarsi con l’Agenzia delle Entrate per “rappresentare la sopravvenuta situazione” al fine di “una eventuale sospensione delle attività di riscossione già in essere”, in attesa che Ministero e Agea chiariscano se le multe devono considerarsi estinte o se si debba procedere ad un eventuale ricalcolo.
"Necessario adottare ogni iniziativa opportuna"
“Di fronte al rischio di illegittimità delle procedure di escussione coattiva attivate da Avepa – dichiara Pan – ritengo necessario adottare ogni iniziativa opportuna per evitare contenziosi dall’esito prevedibile, se non pregiudizievole, e tutelare i 140 produttori veneti interessati ma anche l’operato di Avepa. Mi auguro che il Ministero, nonché il Governo e il Parlamento, individuino quanto prima la via legale per uscire da questa intricata vicenda, per dare finalmente certezze a tutti i produttori e agli organismi ai quali sono state affidate per delega regionale le operazioni di recupero forzoso”.