Riaprono le fattorie didattiche, ecco come funzionerà con le nuove linee guida
Introdotto il "patto di responsabilità reciproca" che prevede che i genitori monitorino le proprie condizioni di salute, e quelle dei figli e dei conviventi, in maniera costante.
Finalmente i bambini veronesi possono tornare a visitare le fattorie didattiche e prendere parte alle numerose iniziative.
Notizia attesa da 47 fattorie didattiche
Da lunedì 1 giugno 2020 possono riaprire i servizi per l’infanzia e l’adolescenza, come previsto dall’ultima ordinanza della Regione Veneto e dalle linee di indirizzo emanate il 30 maggio 2020. Si tratta di una notizia attesa dalle ben 47 fattorie didattiche del territorio che nel periodo di lockdown hanno registrato l’impossibilità di lavorare con le prenotazioni saltate per campi scuola, visite guidate, settimane green nei mesi strategici.
Operatori formati grazie ai corsi
Gli operatori agricoli didattici, nel periodo di chiusura "forzata" hanno frequentato dei corsi di formazione e hanno affinato le tecniche educative, perfezionato così nuovi linguaggi. Durante i corsi di formazione gli operatori sono stati formati nell'essere attenti alle diverse modalità di accoglienza nel rispetto di disciplinari e regole di sicurezza.
Come funzionerà
Le regole di sicurezza prevedono indicazioni precise come: ogni giorno misurazione della temperatura ai genitori e accompagnatori (preferibilmente non over 60), ai bimbi e agli operatori. Sarà necessaria la presenza di un educatore ogni 5 bambini fino ai 5 anni di età, uno ogni 7 per i bimbi dai 6 agli 11 anni e uno ogni dieci per i ragazzi dai 12 ai 17 anni. Il gestore è tenuto a trasmettere al Comune nel quale si svolgono le attività, prima dell’avvio del servizio, la dichiarazione di presa visione delle linee di indirizzo regionale e di impegno al rispetto delle stesse; dovrà quindi sottoscrivere con le famiglie il “patto di responsabilità reciproca”.
Monitorazione costante
Quello che viene definito come "patto di responsabilità reciproca" prevede, in particolare, che i genitori monitorino le proprie condizioni di salute, e quelle dei figli e dei conviventi, in maniera costante. Chiara Recchia, responsabile di Donne Impresa di Coldiretti Verona spiega:
“Molte realtà si stanno organizzando con piccoli gruppi di ospiti, con figure di educatori a supporto dei titolari e coadiuvanti aziendali. La campagna è il posto ideale in cui stare all’aria aperta e dove poter meglio applicare le distanze, grazie agli spazi aperti e alle tante iniziative proposte dagli agricoltori. Non si tratta solo di attività ricreative ma anche educative e formative. Ad esempio coltivare un orto presuppone il calcolo delle misure a cominciare dagli attrezzi da usare, alla conta delle piantine da seminare che non devono essere nè vicine nè lontane. Confrontarsi con le attività agricole è un modo di approcciarsi a materie scolastiche come scienze, geografia, storia e matematica ma è anche il momento, dopo vari mesi, di stare insieme ad altri bambini pur mantenendo il distanziamento previsto dalle regole”.