La Polizia di Stato ha arrestato a Verona, in corso Porta Nuova, un pericoloso ricercato internazionale: un cittadino rumeno del 1983, originario di Brașov, colpito da Mandato di Arresto Europeo.

Ricercato da tre anni per spaccio, arrestato a Verona
Il 42enne era stato condannato in Romania a dieci anni e sei mesi di reclusione per reati legati al traffico di stupefacenti ed era ricercato in tutta Europa dal 2022.
L’operazione, condotta dalla Sezione Catturandi della Squadra Mobile di Verona e coordinata dal Servizio Centrale Operativo nell’ambito del progetto “WANTED”, era iniziata nel maggio 2025 dopo la segnalazione delle autorità rumene, secondo cui il latitante si nascondeva nel territorio veronese utilizzando documenti falsi ungheresi e polacchi.
Le indagini si sono concentrate dapprima sull’individuazione dei documenti contraffatti in suo possesso e, successivamente, sulla rete di persone che lo avrebbero potuto aiutare. Da qui, gli investigatori hanno intercettato alcuni veicoli sospetti intestati a parenti del ricercato residenti in altre province, successivamente avvistati dalle telecamere di sorveglianza di Verona e dintorni.
Attraverso lunghi servizi di osservazione, la polizia ha ristretto il campo dell’indagine a due automobili, notando un dettaglio decisivo: la presenza di un grosso cane molosso, con la testa fuori dal finestrino. Un particolare coerente con la nota passione del latitante per i cani di razza “american bully”, emersa durante l’analisi dei suoi profili social.
Seguendo questo indizio, gli agenti hanno individuato uno dei veicoli sospetti in corso Porta Nuova, confermando la presenza del cane e riconoscendo senza dubbi il ricercato.
Il 43enne è stato bloccato e accompagnato in Questura, dove la perquisizione ha permesso di trovare una patente e una carta d’identità ungheresi falsificate, con la sua foto ma intestate a un altro cittadino.
Gli accertamenti hanno inoltre rivelato un ulteriore provvedimento a suo carico: un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Pistoia nel 2016 per una condanna a un anno e sei mesi per reati contro la persona.
Al termine delle procedure, il latitante è stato trasferito alla Casa Circondariale di Verona-Montorio, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, e segnalato alla Procura di Verona anche per il reato di possesso di documenti falsi.