Riforma della sanità, ecco cosa cambia per i cittadini
Tante le novità, ma anche le perplessità soprattutto per quel che riguarda la provincia di Verona

Tante le novità, ma anche le perplessità soprattutto per quel che riguarda la provincia di Verona
Approvata ieri la riforma della sanità veneta, di cui vi avevamo già parlato QUI, ecco che si iniziano a delineare tutte le novità del sistema sanitario regionale di domani.
Il dato più lampante è il passaggio delle Ullss da ventuno a nove, che permetterà di risparmiare in stipendi dirigenziali. Viene, infatti, più che dimezzato il numero dei direttori generali e delle altre figure di vertice.
Altra importante novità è costitutita dalla nascita dell’Azienda Zero. In questa verranno concentrate importanti funzioni amministrative finora svolte da uffici diversi in ogni Ullss. Si centralizzano tutti gli acquisti, con un risparmio dovuto all'aumento dei volumi e a economie di scala, si centralizza anche il magazzino, che diventa unico, mentre oggi sono decine, e ci sarà una sola gestione di buste paga, personale, assicurazioni, informatica.
Secondo le stime tecniche la nuova organizzazione farà risparmiare circa 90 milioni l’anno in costi amministrativi, che verranno reinvestiti in cure e tecnologie sanitarie.
Uno dei maggiori problemi per tutti i fruitori del sistema sanitario sono le liste d'attesa. Un programma straordinario per la riduzione di queste liste è inserito nella riforma. Servizi e procedure omogenee, progetti innovativi e supporti tecnologici creati all’interno dell’Azienda Zero permetteranno di gestire meglio prenotazioni e appuntamenti, potenziando la rete dell’offerta e della presa in carico del paziente.
Ultimo, ma non ultimo è il completamento dell’informatizzazione, che consentirà al cittadino, attraverso il fascicolo sanitario elettronico, di avere sotto controllo giorno per giorno la sua situazione di salute. Il fascicolo permetterà anche a un medico che vede il paziente per la prima volta di sapere tutto di lui. Significa diagnosi più veloci e sicure e meno esami inutili.
Vi sono, però anche notevoli critiche su alcuni punti della riforma. Secondo quanto affermato da diversi consiglieri di minoranza, infatti, a uscirne penalizzata sarà la provincia di Verona. La marginalità di Legnago, la mancata riorganizzazione dei servizi dell'Ulss 22, e la creazione di un'unica Ulss provinciale con un bacino di 900.000 persone, contro altre Ulss che ne avranno appena 200.000, ha sollevato parecchie polemiche sul criterio di riorganizzazione generale e sul fatto che siano stati premiati i gruppi politici più forti.