Riqualificazione ex mercato delle pesche: "Tutto fermo"

L'area doveva far parte della sistemazione del parco del Tione, un progetto poi sfumato. Faccioli: "Un mio cruccio"

Riqualificazione ex mercato delle pesche: "Tutto fermo"
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L'area doveva far parte della sistemazione del parco del Tione, un progetto poi sfumato. Faccioli: "Un mio cruccio"

Ex mercato delle pesche di Villafranca. Tutto parte da un nostro lettore che si chiede, girando a noi la domanda, come mai non si sia pensato a un suo recupero. «Da anni lo vedo in stato di abbandono e degrado e so che quelle zone potrebbero rappresentare un pericolo», spiega. «C’è un qualche progetto in ballo? Si pensa di fare qualche cosa?»

Noi la domanda l'abbiamo girata al primo cittadino Mario Faccioli. «E' un mio cruccio quell'area- esordisce - da tempo me ne occupo. Ancora nel mio precedente mandato ci avevo pensato anche perché faceva parte della sistemazione del parco del Tione, con i famosi 50.000 metri quadri del privato (il Chievoverona ndr.) con l'inserimento della società calcistica e le sue strutture. Sarebbe diventato un grande “polmone verde” per i villafranchesi. Ora si può intervenire solo attraverso lo strumento del PAT (piano di assetto del territorio ndr.) e in questo momento non c'è nulla in movimento. Nella vecchia costruzione, fosse anche pericolosa, non dovrebbe in teoria andarci nessuno. E' chiusa e recintata. Non è area accessibile». Il parco del Tione e la sua realizzazione sono stati al centro del dibattito a Villafranca per anni. «Non abbiamo cambiato idea sulla realizzazione del parco. Io credo che il vero parco di Villafranca sia quello, perchè - prosegue Faccioli - va dalle risorgive del Tione sino a Custoza. Potrebbero trovare spazio anche una serie di servizi per chi lo volesse visitare, anche un area sportiva. Si voleva far arrivare il Chievo con un concambio edilizio per abbattere i costi, penso che più di qualche villafranchese si sia arrabbiato quando alla fine del mio primo mandato mi fu bocciato».

«Ora, dopo quello stop, si deve tornare dal punto di vista della progettazione al punto zero. L'idea comunque non si abbandona, si dovrà riconsiderare come fare. Si parla di 100.000 metri quadri. Se si tolgono gli spazi occupati dal palazzetto e del parcheggio, parliamo di un 'area verde che va dai 60 agli 80.000 metri quadri. Prima però bisogna sistemare la parte urbanistica dei privati, in quanto 50.000 metri quadri sono privati. Ora siamo all'empasse, abbiamo una progettualità di PAT, approvato a dicembre, e non possiamo scavalcarla. I denari che arrivano dagli avanzi di amministrazione sono legati a finalità e non si possono spendere co- me si vuole, esistono dei vincoli che ci impongono ne normative. Ci sono stanziamenti che sono di spesa corrente ma non è il caso del parco, in quel caso si tratta di denari destinati a investimento»

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