Piazzale XXV

Rissa a suon di calci e pugni a Verona: 5 ragazzi arrestati

Un uomo di 80 anni, testimone dell’accaduto, stava attraversando piazzale XXV aprile quando si è imbattuto nella zuffa.

Rissa a suon di calci e pugni a Verona: 5 ragazzi arrestati
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Ha gridato più volte verso la loro direzione nel tentativo di farli smettere, ma le sue parole non sono bastate a fermare la rissa tra giovani che si stava consumando davanti ai suoi occhi; così, preoccupato, ha chiamato il 113.

Rissa a suon di calci e pugni a Verona

È successo ieri sera, lunedì 13 dicembre 2021 poco prima delle 22.00. L’uomo di 80 anni, testimone dell’accaduto, stava attraversando piazzale XXV aprile quando si è imbattuto nella zuffa: un gruppo di ragazzi che urlavano e si colpivano a vicenda con calci e pugni. In cinque sono stati arrestati dalla Polizia.

Gli agenti delle Volanti, intervenuti nel giro di pochi minuti, si sono trovati di fronte a 3 giovani che ne stavano malmenando un quarto; poco in disparte, un altro coetaneo, pieno di ferite al viso e alle mani, stava assistendo al pestaggio. Nonostante il tentativo di fuga di alcuni di loro, i poliziotti sono riusciti a rintracciarli tutti: un venticinquenne, un ventiseienne e tre diciannovenni – uno dei quali, pensando di evitare le conseguenze penali dei suoi comportamenti, ha sostenuto di essere minorenne: dichiarazione, poi, smentita dall’esame osseo che ne ha, invece, confermato la maggiore età. A tutti sono stati contestati i reati di rissa aggravata, di resistenza e di violenza e minaccia a Pubblico Ufficiale. Due di loro, trasportati presso il pronto soccorso dell’ospedale di Borgo Trento, sono stati dimessi con 30 giorni di prognosi a causa delle fratture facciali riportate.

Obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria

I 5 ragazzi di nazionalità marocchina hanno atteso in Questura la celebrazione del rito direttissimo fissato per la mattinata odierna, ad esito del quale sono stati sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Gli accertamenti effettuati dai poliziotti negli uffici di Lungadige Galtarossa hanno consentito di appurare il loro status di clandestini sul territorio nazionale: posizione per la quale saranno avviate, nei confronti di tutti, le procedure orientate all’espulsione.

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