A Verona

Ritrovo di spacciatori, risse e furti: sospeso per 30 giorni il 12OZ Coffee Joint di piazzale XXV Aprile

Il provvedimento del Questore è arrivato a seguito delle numerose segnalazioni ricevute da clienti e cittadini

Ritrovo di spacciatori, risse e furti: sospeso per 30 giorni il 12OZ Coffee Joint di piazzale XXV Aprile
Pubblicato:
Aggiornato:

Sarà sospesa a partire da lunedì 8 aprile 2024 e per 30 giorni l'attività del 12OZ Coffee Joint. Una decisione presa dal Questore di Verona per via della presenza di pregiudicati nel locale.

Sospeso il 12OZ Coffee Joint di piazzale XXV Aprile

Un nuovo provvedimento che fa seguito a quello del 26 aprile 2023 quando il locale era stato chiuso per 15 giorni. Nella giornata di lunedì, 8 aprile 2024, la chiusura temporanea si è resa nuovamente necessaria per via del fatto che il bar sarebbe un ritrovo abituale di persone gravate da precedenti penali e di polizia.

Stiamo parlando del "12OZ Coffee Joint” di piazzale 25 Aprile, attività commerciale che non potrà più somministrare al pubblico alimenti e bevande per 30 giorni.

Il provvedimento, deciso dal Questore di Verona, è stato adottato all’esito dei recenti controlli degli agenti delle Volanti, intervenuti a seguito di reati ai danni di viaggiatori che ogni giorno transitano nel piazzale o che si fermano all’interno del locale, nonché a seguito delle numerose segnalazioni di risse, aggressioni, liti verificatesi all’interno e nei pressi del bar.

Ritrovo di spacciatori e pregiudicati, ma anche risse e furti

Tra gli ultimi interventi, lo scorso 13 marzo 2024 gli agenti delle Volanti erano intervenuti per una rapina da parte di tre cittadini stranieri che, dopo aver accerchiato un giovane, gli avevano strappato, spintonandolo violentemente, una collana d’oro dal collo. Il giorno successivo, uno degli autori del reato era stato individuato sempre all’interno del bar “12OZ Coffee Joint” e sottoposto a fermo.

Ancora un tentativo di rapina appena tredici giorni dopo, il 26 marzo 2024, ad opera di più individui all’interno dei bagni dell’esercizio pubblico. In quella circostanza, gli agenti intervenuti avevano appurato che gli otto avventori presenti all’interno della caffetteria erano tutti gravati da precedenti penali e di polizia. Alcuni risultavano anche destinatari di misure di prevenzione e cautelari.

Infine, il 30 marzo scorso dei quindici avventori presenti all’interno del locale, undici di loro erano pregiudicati. Due giorni prima, quindi il 28 marzo 2024, in due addirittura stati arrestati per rapina aggravata all’interno della stazione ferroviaria e per possesso di sostanze stupefacenti.

L'esigenza di tutelare l'ordine pubblico

Alla base del provvedimento di sospensione della licenza vi è l’esigenza di tutelare l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, così come recentemente ribadito anche dal TAR Veneto.

Qualche giorno fa il Tribunale Amministrativo Regionale aveva anche respinto il ricorso proposto dal titolare del bar “New Generation” in Stradone Santa Lucia.

Il proprietario voleva annullare la sospensione dell’autorizzazione all’esercizio pubblico per trenta giorni disposta il 30 giugno del 2023 dal Questore di Verona.

La replica dell'amministratore delegato di 12oz Coffee Joint

Nei giorni successivi al provvedimento di sospensione del locale di piazzale  25 Aprile emesso dalla Questura di Verona, si è espresso anche David Nathaniel, amministratore delegato di 12ox Coffee Joint:

"Un misto di sconcerto e delusione, così potremmo definire, in sintesi, il clima nel quale ci è stato notificato, nel tardo pomeriggio di lunedì 8 aprile, dalla Questura di Verona il provvedimento che ha disposto la chiusura temporanea della nostra caffetteria 12oz di piazzale XXV Aprile - ha dichiarato l'Ad David Nathaniel - A ben poco, se non a nulla (o almeno questo ci pare traspaia dal provvedimento questorile), sono infatti serviti tutti gli sforzi profusi da 12oz per contribuire a combattere il fenomeno della criminalità, sempre più diffusa nel piazzale antistante la Stazione di Verona. Ma facciamo un passo indietro.

Nel mese di maggio dello scorso anno, in occasione di un incontro con le autorità di polizia della città di Verona, incontro peraltro effettuato a seguito di nostra pressante richiesta giustificata dalla crescente preoccupazione per l’evidente situazione di degrado della zona circostante al locale, venivano predisposte diverse misure – tra loro strettamente connesse – di comune accordo di tutte le parti coinvolte.

David Nathaniel, Ad e fondatore di 12oz

La nostra azienda si è subito impegnata e ha posto in essere importanti interventi di adeguamento del locale, installando ulteriori telecamere di videosorveglianza, assumendo personale specializzato nell’attività di vigilanza, nonché formando i nostri collaboratori in materia di sicurezza e prevenzione dei reati e segnalando tempestivamente anche ogni minimo sospetto di attività illecita.

Non tutte le misure però hanno potuto essere attuate. Un esempio su tutti: la proposta venutaci dalla questura di chiudere i bagni del locale per non renderli potenziali centri di spaccio, che si è rivelata impraticabile per non incorrere in violazione di leggi sanitarie ed esporci a reclami da parte delle associazioni di categoria. Consapevoli, tuttavia, della perdurante criticità della situazione, pur a fronte dell’impegno che abbiamo profuso, lo scorso febbraio abbiamo chiesto un nuovo incontro alla Questura, venendo ricevuti non più di dieci giorni fa.

Al termine dell’incontro dopo essere stati ripetutamente rassicurati dalle autorità in merito all’ottimo lavoro svolto da 12oz e all’insussistenza di motivazioni per temere una prossima ed eventuale chiusura, continuavamo le nostre attività confidando nella corretta gestione delle politiche di ordine pubblico da parte delle stesse autorità, evidentemente, prive di risultati. Le nostre speranze, frutto dei tanti sforzi posti in essere con innumerevoli segnalazioni alle autorità pubbliche e con l’adozione di tutte le misure concordate, sono andate del tutto in fumo con la temporanea chiusura che ci è stata imposta.

Ma siamo davvero sicuri che la sospensione di un’attività di pubblico esercizio sia la migliore o l’unica soluzione veramente praticabile per contrastare fenomeni criminogeni e criminali così radicati nella zona? Nello spirito di collaborazione che ha sempre contraddistinto i nostri rapporti, ci viene da pensare che fornire nel piazzale un presidio 24h/7 giorni e istituire una linea di pronto intervento, rappresenterebbe un cambio di passo da parte dell’autorità verso una concreta attività dissuasiva senza penalizzare attività che costituiscono una sana risorsa economica per cittadini, lavoratori e turisti che la vivono quotidianamente".

Di fronte a questa mancata collaborazione, quindi, l'amministratore delegato di 12oz Coffee Joint ha riferito della possibilità, più che plausibile, di chiudere la sede di Verona.

"Saremmo davvero molto rammaricati se, in mancanza di un più efficace e performante intervento congiunto delle autorità competenti con l’ausilio delle forze di polizia, fossimo costretti ad abbandonare per sempre questa meravigliosa città - ha concluso l'Ad David Nathaniel - Opzione che ad oggi appare più che plausibile, a differenza di tutte le altre città e stazioni, dove operiamo con circa 30 punti vendita e impiegando oltre 140 persone (di cui 15 nella città di Verona) e dove le nostre attività si svolgono in una normale quotidianità".

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali