Dopo la sentenza dello scorso 22 ottobre 2025, sono state rese note le motivazioni dei giudici della Corte d’Appello di Venezia riguardo la condanna per Andrea Bacciga, ex consigliere comunale di Verona (in copertina).
“Esibizionismo fascista”
La vicenda finita in tribunale risale al 26 luglio 2018 quando, durante un consiglio comunale, l’avvocato Bacciga, eletto con la lista Battiti a sostegno dell’ex sindaco Sboarina e poi passato alla Lega, rivolse per due volte il saluto romano ad alcune attiviste del movimento femminista “Non una di meno”, vestite da ancella e radunate sulla balconata per protestare contro due mozioni che avevano lo scopo di finanziare organizzazioni e progetti legati ai movimenti antiabortisti.

“Una pubblica, plateale rivendicazione del protagonismo politico dell’ideologia fascista – scrivono i giudici Cavaggion, Laniceri e Calabria nelle motivazioni della condanna – Non v’è alcun margine per derubricare il contegno tenuto dal consigliere Bacciga a gesto inoffensivo, a maldestra replica ironica ad una provocazione, reale o presunta che fosse”.
La sentenza della Corte d’Appello di Venezia ribalta quanto era stato detto in primo grado al Tribunale di Verona, quando Bacciga, oggi coordinatore di Fratelli d’Italia a Castelfranco Veneto, era stato assolto.
Il doppio saluto romano è stato ritenuto punibile sulla base dell’articolo 5 della legge Scelba, che punisce “chiunque, partecipando a pubbliche riunioni, compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista ovvero di organizzazioni naziste”.
La condanna e il ricorso in Cassazione
Per l’avvocato Bacciga, sei mesi di reclusione e interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, pene sospese condizionalmente, circostanza che gli permette di continuare la professione forense.
Diversi i risarcimenti alle parti civili, cioè Aned (associazione ex deportati nei campi nazisti che aveva presentato ricorso in Appello dopo la sentenza di primo grado), Anpi e tre delle attiviste di “Non una di meno” presenti al Consiglio comunale del 26 luglio 2018.
L’ex consigliere Bacciga non ha commentato né condanna né motivazioni. Argomentazioni, le sue, che si espliciteranno comunque nel ricorso in Cassazione.