Emergenza Sanitaria

Sanità veronese sotto pressione: carenza di OSS in Geriatria e medici di base nei quartieri

Da Borgo Trento a Verona Sud, crescono le difficoltà nei servizi sanitari: pochi operatori e medici, la UIL FPL e gli amministratori Pd lanciano un appello alle istituzioni

Sanità veronese sotto pressione: carenza di OSS in Geriatria e medici di base nei quartieri
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Stefano Gottardi, Segretario Generale della UIL FPL Verona, ha denunciato una situazione allarmante nel reparto di Geriatria A dell’Ospedale di Borgo Trento, dove si registra una grave carenza di operatori sociosanitari.

“Abbiamo ricevuto segnalazioni dal personale: tra pensionamenti e trasferimenti non sostituiti, oggi mancano sei OSS. Questo ha un impatto diretto sull’assistenza ai pazienti anziani e sulle condizioni di lavoro degli operatori rimasti” ha dichiarato Gottardi.

Geriatria in emergenza: mancano sei operatori sociosanitari

Secondo i dati forniti dal sindacato, nei turni mattutini ci sono mediamente due operatori in meno rispetto agli standard previsti:

“Ogni giorno ne sono presenti tre invece di cinque, una situazione oggettiva che mette a rischio la qualità delle cure”, spiega ancora Gottardi.

Gottardi (UIL)
Gottardi (UIL)

La UIL FPL ha già segnalato la situazione alla Direzione Generale dell’AOUI, chiedendo misure urgenti per il ripristino della piena operatività.

“Nei primi sei mesi del 2025 sono stati assunti solo 14 OSS, a fronte di uscite ben più numerose. Se questo andamento non cambia, il rischio è quello di un collasso nei reparti più fragili”,

avverte Gottardi, rivolgendosi anche alla Regione Veneto per chiedere un piano straordinario di assunzioni e uno stop agli interventi tampone.

Verona Sud e medicina di base: urgono spazi e incentivi per i giovani medici

A questa criticità si aggiunge la mancanza di medici di base, una problematica che riguarda in particolare i quartieri periferici della città, a partire da Verona Sud. A intervenire sono stati alcuni consiglieri e assessori Pd, che sottolineano come la programmazione sanitaria territoriale non stia garantendo la capillarità e prossimità previste dalla normativa sulle case della comunità.

Mentre le case hub sono in corso di realizzazione tramite fondi PNRR, la pianificazione delle case spoke è ancora ferma. Per questo, il gruppo Pd ha avviato un dialogo con l’Ulss e con i medici di base, proponendo la creazione di forme aggregative di medicina di gruppo nelle aree più scoperte, anche attraverso l’utilizzo di strutture pubbliche già esistenti, come gli spazi di Valeggio a Santa Lucia o la casa del Capitano a Veronetta.

“La Regione deve riattivare le indennità per i servizi integrativi, oggi bloccate, per garantire il supporto amministrativo e infermieristico ai giovani medici. Solo così si può rendere attrattivo il territorio, sburocratizzare il lavoro e restituire servizi fondamentali ai cittadini, anche in ottica di medicina preventiva”

concludono gli amministratori.

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