Sanremo 2020, l'Hellas, Achille Lauro e Amadeus: Verona protagonista della finale
Achille Lauro nei panni di Elisabetta I è ottavo, il veronese d'adozione Amadeus convince e quel siparietto con la Leotta sulla vittoria contro la Juve.
Ieri sera l'ultimo atto del Festival di Sanremo, vinto da Diodato. La Città Scaligera protagonista.
Sanremo 2020, l'Hellas, Achille Lauro e Amadeus: Verona protagonista della finale
«Questa notte morirò per il mio popolo in nome della libertà per tutti». Si era annunciato così sui social ieri sera, sabato 8 febbraio 2020, in occasione della serata finale del Festival, il "veronese" Achille Lauro, nato proprio nella Città Scaligera. E tutti già lo immaginavano con indosso una corona di spine e magari con una simbolica croce sulle sue spalle. Il rapper, che alla fine si è classificato ottavo, ha invece portato in scena un travestimento "regale", indossando i panni di Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena, regina d’Inghilterra e d’Irlanda, ultima monarca della dinastia Tudor, che secondo la leggenda ebbe molti amanti ma non si volle mai sposare e per questo venne definita la Regina Vergine. Elisabetta I governò dal 1558 fino alla sua morte nel 1603 con astuzia e saggezza, trasformando l’Inghilterra in una nazione ricca e potente ma favorendo anche le arti. Achille Lauro, al secolo Lauro de Marinis, la performance più discussa della prima serata di Sanremo. Il rapper Lauro de Marinis è nato a Verona l’11 luglio del 1990, anche se poi la famiglia si è trasferita a Roma. Il giovane artista si è sempre professato “romano” e non ha mai parlato delle sue origini, ma è il suo nonno materno era Archimede Zambon, personaggio di spicco della Dc polesana. Zambon, negli anni Settanta e Ottanta è stato anche presidente della Camera di commercio di Rovigo: un uomo conosciutissimo e molto stimato. A Rovigo infatti, per anni, ha vissuto uno zio musicista di Achille e a poca distanza dal Polesine, nel padovano, vivono anche due zie materne del cantante romano. Insomma nelle vene dell’artista protagonista al Festival scorre sangue polesano.
Amadeus e l'Hellas Verona: nella finale un piacevole "retrogusto" scaligero
Ma oltre che per la partecipazione e le stravaganti e discusse performance di Achille Lauro, ieri sera (e non solo) Verona è stata presente all'Ariston anche dal conduttore Amadeus, pseudonimo di Amedeo Umberto Rita Sebastiani (Ravenna, 4 settembre 1962), che da bambino si trasferì quasi subito con la famiglia a Verona per motivi lavorativi del padre e che proprio nel capoluogo scaligero iniziò a frequentare la radio locale Radio Verona e successivamente, dal 1984 al 1986, Radio Blu.
Il siparietto calcistico con Diletta Leotta
E proprio poco dopo le 23 è andato in onda un gustoso siparietto calcistico, con Diletta Leotta che si è avvicinata ad Amadeus per aggiornarlo dell'entusiasmante vittoria dell'Hellas Verona sulla Juventus per 2-1 al Bentegodi, partita che si era conclusa da poco con la rete, per i bianconeri, proprio di Cristiano Ronaldo, tra gli ospiti all'Ariston con Georgina Rodriguez.