Verona

Sboarina in visita a Borgo Roma: "La città non dimentica la fatica dei medici, ora riprenndiamoci la vita sociale"

Sboarina: "La nostra comunità mai dimenticherà quello che abbiamo vissuto e l’instancabile lavoro degli operatori sanitari, ai quali saremo sempre grati".

Sboarina in visita a Borgo Roma: "La città non dimentica la fatica dei medici, ora riprenndiamoci la vita sociale"
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Oggi Verona conta tre mesi esatti dai primi contagi di Coronavirus.

Il ringraziamento del sindaco

La città si stringe ancora una voltai, lunedì 1 giugno 2020, seppur simbolicamente, attorno a medici, infermieri e operatori sanitari per ringraziarli del lavoro fatto. Il sindaco Federico Sboarina ha voluto incontrare all’ospedale di Borgo Roma il Rettore Pier Francesco Nocini e la professoressa Evelina Tacconelli, direttrice della Scuola di Specializzazione di Malattie Infettive e Tropicali dell'Università di Verona, per portare a loro il grazie di tutta la città. Un’occasione anche per approfondire, dal punto di vista sanitario, l’andamento della pandemia sul territorio scaligero e i frutti del lockdown.

Non si può dimeticare

Il sindaco ha affermato:

Verona ha il privilegio di avere dei grandi medici, tra cui la professoressa Tacconelli, che ho voluto incontrare per fare il punto della situazione e capire quello che potrà succedere nei prossimi mesi. La nostra comunità mai dimenticherà quello che abbiamo vissuto e l’instancabile lavoro degli operatori sanitari, ai quali saremo sempre grati. Ecco perché, dopo l’iniziativa di qualche mese fa che ci ha visti fuori dagli ospedali con le sirene della Polizia locale, era doveroso tornare a portare i ringraziamenti dell’intera città. Il virus non è sparito, è sicuramente meno aggressivo anche grazie al clima estivo che l’ha depotenziato, tanto che i contagi sono pochissimi se non azzerati.

Il lockdown ha funzionato

Sboarina ha concluso:

"Il lockdown ha funzionato, soprattutto a Verona dove la pandemia, partita a rilento, quindici giorni dopo rispetto alle altre città del Veneto, è poi esplosa rapidamente. Oggi la situazione è completamente diversa, possiamo tornare a riprenderci la nostra vita sociale, mantenendo comunque delle accortezze. Conserviamo le abitudini di precauzione, ci dicono i sanitari, anche in vista dell’autunno quando il virus potrebbe tornare. L’incognita infatti resta e, se dovesse esserci un ripresa dei contagi, le nostre strutture sanitarie sarebbero sicuramente pronte. I nostri ospedali sono attrezzati con protocolli, strutture e piani organizzativi maturati in questi mesi, che ci permetteranno di affrontare l'eventuale comparsa in maniera ancora più efficace. Adesso, intanto, possiamo tornare a fare tutto, a riprenderci quella libertà di cui ci siamo privati per tante settimane”.

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