scandalo sci

Scambio di immagini pornografiche sulla chat degli sciatori: indagini aperte sull'allenatore

Tra i partecipanti alla chat "Francesco Totti" anche l'allenatore e militare in stanza a Verona. La procura indaga sul suo coinvolgimento

Scambio di immagini pornografiche sulla chat degli sciatori: indagini aperte sull'allenatore
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La procura di Verona ha aperto un fascicolo sull’episodio della chat a sfondo sessuale risalente ormai a un anno fa, in cui venivano fatte circolare foto e video di nudo di ragazze atlete – anche minorenni -; partecipe allo scambio l’istruttore alpino paracadutista veneto, allenatore di sci da fondo e residente a Verona.

Tra due indagini

L’istruttore e sottufficiale dell’Esercito di stanza a Verona è stato sospeso per sei mesi dal Tribunale Federale con l’accusa di violazioni al codice di comportamento sportivo, su segnalazione del Tribunale militare lo scorso settembre.

Il fascicolo aperto dalla procura terrebbe in considerazione non solo il comportamento del militare in caserma, ma anche il suo coinvolgimento nel caso della chat denominata “Francesco Totti” – senza alcun motivo apparente o legame con l’ex calciatore – in cui un gruppo di giovani atleti assieme al militare e allenatore erano soliti scambiarsi immagini di nudo di altre colleghe sciatrici, alcune minorenni, con scatti rubati dagli spogliatoi o in biancheria intima.

Allenatore partecipe allo scambio

Il materiale in questione è stato divulgato senza il consenso delle dirette interessate, aggiungendosi ai casi di reato per revenge porn. Inoltre, ad accompagnare tali immagini sono stati rilevati numerosi commenti discriminatori e xenofobi anche da parte dello stesso allenatore come recita il suo ultimo messaggio dopo il sollevamento dall’incarico, affermando di essere orgoglioso della bramosia sessuale dei ragazzi verso il sesso opposto, e dunque che non fossero omosessuali né tanto meno comunisti o ebrei.

Attualmente le indagini sono ancora in corso, anche per accertare il ruolo dell’istruttore che se non diretto divulgatore delle immagini è comunque considerato responsabile di incitamenti sessisti e razzisti. La procura sportiva federale ha raccolto la documentazione a gennaio mettendo al vaglio anche messaggi con chiari riferimenti al fascismo e al nazismo.

La denuncia del genitore

L’indagine era partita su segnalazione di un genitore allarmato dai contenuti inappropriati nel telefono della figlia, convolta nella chat, informando nel marzo del 2023 il presidente e vice del comitato veneto Fisi. A fronte di quella denuncia, l’allenatore veniva immediatamente sollevato dall’incarico e ad oggi sono stati emessi i primi verdetti seppur non troppi severi.

All’interno della chat sono stati individuati 15 componenti – alcuni minorenni, altri tra i 19 e 21 anni – di cui sei sono stati assolti perché considerati solo presenti senza partecipare attivamente, quattro ragazzi sono stati ammoniti con diffida e ammonizione speciale; in totale sono stati tre i sospesi - sei mesi all’allenatore e un mese ciascuno a due minori.

Assolti invece il presidente e il vicepresidente vicario del Comitato regionale veneto Fisi per aver sostituito l’allenatore non appena la vicenda è emersa.

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