Sciopero metalmeccanici, presidi congiunti davanti a cinque fabbriche veronesi
Dalla Borromini, alle Acciaierie Venete, passando per Manni Sipre, Breviglieri e Riello Sistemi: un clima di forte mobilitazione per difendere il futuro occupazionale

Nella giornata di venerdì 28 febbraio 2025, si sono tenuti cinque presidi unitari, in cui si sono riuniti lavoratori e RSU dalle aziende del circondario, davanti ai cancelli della Manni Sipre di Mozzecane, delle Acciaierie Venete di Dolcè, della Xaylog (ex Riello Sistemi) di Minerbe, della Breviagri di Nogara e della Borromini di Colognola ai Colli.
Le manifestazioni sindacali a Verona: l'unità tra metalmeccanici e chimici
Oltre alla protesta di Nogara, il territorio di Verona è stato teatro di numerose manifestazioni che hanno visto protagonisti i lavoratori di diversi settori, non solo metalmeccanico.
Recentemente, i settori metalmeccanico e chimico hanno unito le forze per difendere i diritti dei lavoratori e chiedere migliori condizioni di lavoro. Il 28 febbraio 2025, è stato proclamato uno sciopero unitario di otto ore per i lavoratori dell'industria metalmeccanica e dell'installazione di impianti nella provincia di Verona. Durante la giornata, si sono svolti presidi territoriali davanti ai cancelli di alcune aziende significative del settore, tra cui la SISME di Como, con la presenza dei Metalmeccanici di Confindustria Verona.
A queste azioni si sono aggiunte le manifestazioni contro la chiusura degli impianti Eni Versalis, che hanno coinvolto anche i lavoratori del settore chimico veronese, i quali si sono uniti alla lotta per difendere i propri posti di lavoro. La CGIL ha proclamato lo stato di agitazione nazionale e le Filctem CGIL hanno organizzato un'ulteriore protesta, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori politici sulle difficoltà che stanno affrontando i lavoratori veronesi.



L'importanza della solidarietà tra lavoratori nel territorio veronese
Le manifestazioni e gli scioperi che hanno interessato la provincia di Verona non sono stati solo un’occasione per esprimere il proprio dissenso contro le decisioni aziendali, ma anche un chiaro segnale di unità e solidarietà tra i lavoratori di vari settori. I lavoratori metalmeccanici, chimici e delle altre categorie hanno mostrato la loro determinazione nel proteggere i diritti di chi lavora, con il sostegno delle istituzioni locali, che hanno partecipato attivamente alle mobilitazioni. Le organizzazioni sindacali hanno continuato a chiedere alle aziende di ritirare i piani di licenziamento e di avviare un confronto che garantisca soluzioni che rispettino i diritti dei lavoratori e tutelino l’occupazione nel territorio veronese.
Le richieste per il futuro del settore metalmeccanico a Verona
Le proteste in corso a Verona e Nogara mettono in luce le sfide che il settore metalmeccanico sta affrontando, sia in termini di occupazione che di condizioni di lavoro. Le organizzazioni sindacali chiedono alle aziende di Verona un confronto serio per trovare soluzioni che possano salvaguardare i posti di lavoro, garantendo al contempo la sostenibilità economica delle imprese. Il territorio veronese, storicamente legato a settori industriali come il metalmeccanico, necessita di politiche di responsabilità sociale, che tutelino i diritti dei lavoratori e promuovano un ambiente di lavoro stabile e giusto, garantendo così un futuro prospero per la comunità locale.