Scoperte false cooperative, denunciati 4 imprenditori

Il sodalizio utilizzava fraudolentemente società cooperative al fine conseguire illecitamente ingenti risparmi d’imposta

Scoperte false cooperative, denunciati 4 imprenditori
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Il sodalizio utilizzava fraudolentemente società cooperative al fine conseguire illecitamente ingenti risparmi d’imposta

I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Verona hanno individuato un sodalizio che utilizzava fraudolentemente società cooperative al fine conseguire illecitamente ingenti risparmi d’imposta.

L’attività ispettiva ha interessato due società del settore logistico (facchinaggio) operanti nella provincia scaligera che, tra il 2013 e il 2016, hanno sottratto alle casse dello Stato oltre 8 milioni di euro tra imposte sui redditi, IVA, IRAP e contributi previdenziali.

Nello stesso periodo, tutti i lavoratori subordinati (762 in totale) venivano sistematicamente impiegati in maniera irregolare. I quattro soggetti responsabili sono stati denunciati per reati fiscali alla Procura della Repubblica.

L’attività si incardina nell’ambito di una più ampia analisi di rischio che sta interessando diverse società cooperative operanti nella Provincia di Verona.

La natura mutualistica e l’assenza di finalità speculative, elementi che devono caratterizzare la forma societaria in questione affinché si possano ottenere i vantaggi fiscali riservati alle cooperative, sono talvolta solo formalmente rispettati ma, in realtà, si espongono a meccanismi fraudolenti finalizzati all’evasione fiscale e contributiva.

Le indagini delle Fiamme Gialle, iniziate nel gennaio del 2016, hanno interessato in maniera trasversale tanto l’aspetto fiscale quanto l’aspetto legato alla lotta al sommerso da lavoro.

In quest’ultimo ambito si è rivelata efficace la collaborazione posta in essere tra la Guardia di Finanza di Verona e l’ufficio ispettivo dell’INPS, grazie al quale è stato possibile constatare in capo alle società un’evasione contributiva per circa 900.000 euro.

Gli accertamenti esperiti in materia giuslavoristica hanno altresì consentito di appurare che le due società, oltre a corrispondere in parte redditi “in nero” ai lavoratori, erano solite fare indebitamente ricorso ad indennità di trasferte, rimborsi chilometrici e rimborsi spese generiche al fine di sottrarre a tassazione e contribuzione i redditi corrisposti ai dipendenti per ore di lavoro effettivamente prestate.

È stato pertanto rilevato l’impiego di ben 762 lavoratori in posizione irregolare. Per ciò che attiene al profilo fiscale, i finanzieri hanno rilevato che le due cooperative hanno sistematicamente omesso gli obblighi di versamento dell’Imposta sul Valore Aggiunto e delle Ritenute IRPEF sul lavoro dipendente per milioni di euro; inoltre, per l’anno d’imposta 2014, è stata riscontrata l’infedele dichiarazione di ingenti elementi positivi imponibili ai fini IRES e IVA. Di conseguenza, i responsabili sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per reati fiscali.

Determinanti per le indagini si sono rivelate le segnalazioni per operazioni sospette, previste dal decreto legislativo numero 231 del 2007, in tema di prevenzione del riciclaggio: infatti, in 7 diversi casi, gli istituti di credito e bancari hanno segnalato che i soggetti responsabili delle asserite società cooperative avevano effettuato ingenti movimenti in contanti di denaro.

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