San Giovanni Ilarione

Sequestrati 870 grammi di capsule di papavero d’oppio: 41enne nei guai

L'uomo era alla guida del mezzo pur non avendo mai conseguito la patente.

Sequestrati 870 grammi di capsule di papavero d’oppio: 41enne nei guai
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L'uomo è stato tradito dal cambio repentino della direzione di marcia.

Controllo sul territorio

Alle prime ore di ieri, unedì 18 maggio 2020, i Carabinieri della Stazione di San Giovanni Ilarione, impegnati nel costante pattugliamento delle strade per l’emergenza epidemiologica in atto, hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio un 41enne indiano, operaio regolare, trovato in possesso di un’ingente quantità di papavero d’oppio.

Alla guida senza aver conseguito la patente

Non è sfuggito all’attenzione dei militari il comportamento anomalo assunto dallo straniero mentre, alla guida della sua autovettura, percorreva la S.P. 17: vedendo i Carabinieri, infatti, l’uomo ha improvvisamente cambiato direzione di marcia, probabilmente nel tentativo di eludere il controllo. Prontamente fermato, i militari hanno iniziato il controllo, scoprendo sin dall’inizio che il cittadino era alla guida del mezzo pur non avendo mai conseguito la patente. Appurato ciò, l’uomo comunque continuava a mantenere un atteggiamento “particolarmente agitato”.

Il controllo

Gli uomini in divisa, quindi, hanno deciso di approfondire il controllo, rinvenendo all’interno di uno zaino presente in auto, una busta contenente 48 grammi di capsule essiccate di papavero d’oppio. A seguito di ciò, le verifiche sono state estese anche all’abitazione, dove, senza sorpresa, sono stati trovati altri 8 sacchetti contenenti gli stessi fiori, privi di gambo e petali, già essiccati.

Ha cercato di fornire spiegazioni

Anche se l’indiano sosteneva che facessero parte della propria cultura gastronomica, la competenza dei militari ha permesso di riconoscere che tali bulbi sono, in realtà, impiegati per i loro effetti analgesici e sedativi. In Italia l’oppio rientra nelle tabelle del Ministero della Salute relative alle sostanze stupefacenti, proprio per i suoi effetti. Dalle capsule immature, attraverso una incisione effettuata sul bulbo si estrae un lattice, che una volta lavorato viene confezionato in pani di colore bruno. Una volta estratto il liquido, il fiore essiccato mantiene comunque la sostanza stupefacente e può essere masticato o polverizzato per poi essere fumato o utilizzato per la preparazione degli infusi. Gli effetti della consumazione di oppio sono analoghi a quelli di morfina ed eroina, prodotti derivati dall’oppio stesso, ovvero rallentano i riflessi e aumentano la resistenza al dolore fisico, inibendo la sensazione di fatica e stanchezza.

Udienza di convalida

A questo punto è stato chiaro ai militari che la detenzione dei complessivi 870 grammi di capsule di papaveri d’oppio non era esclusivamente per uso personale, quindi l’indiano è stato tratto in arresto e posto agli arresti domiciliari. Stamane, martedì 19 maggio 2020, si è tenuta l’udienza di convalida con rito direttissimo a conclusione della quale il Giudice del Tribunale di Verona che ha convalidato l’operato dei Carabinieri disponendo l’obbligo di presentazione per due giorni alla settimana.

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