Serrande abbassate per 15 giorni al “Caffè Dolce Amaro” dopo gli episodi di risse e molestie
E' stata prevista la sospensione, per giorni 15, della licenza per la somministrazione di alimenti e bevande.

La decisione a seguito delle numerose risse.
Sospensione dell'attività
Il questore di Verona Ivana Petricca ha decretato la sospensione, per giorni 15, della licenza per la somministrazione di alimenti e bevande al Caffè Dolce Amaro”, ubicato in via Caccia, a norma dell’art. 100 del T.U.L.P.S., ovvero per motivi di ordine e sicurezza pubblica e con la finalità d’impedire il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale. La sospensione si è resa necessaria, a partire da oggi, martedì 30 giugno 2020 a seguito dei numerosi interventi, a partire dl 22 settembre 2019 fino a quello ultimo di martedì 23 giugno c.a., che gli agenti delle Volanti della Questura, hanno effettuato presso il menzionato locale; si tratta di un’escalation di episodi dalle risse alle liti tra persone in stato di ubriachezza, da casi di molestie a quelli ripetuti di disturbo alla quiete pubblica.
Abituale presenza di soggetti con precedenti penali
In tutte le circostanze, è stata altresì accertata l’abituale presenza di numerosi soggetti con precedenti penali e di polizia. A tale ultimo riguardo, la ratio del provvedimento risiede anche nello scopo di dissuadere e privare per qualche tempo soggetti indesiderati, perché pericolosi, pregiudicati o con precedenti di polizia, di un luogo abituale di aggregazione e avvertirli della circostanza che la loro presenza presso quel locale è oggetto di particolare attenzione da parte dell’Autorità.
L'apposizione dei sigilli
Ad eseguire il provvedimento, alle ore 11 di oggi, i poliziotti della Divisone di Polizia Amministrativa congiuntamente agli agenti delle Volanti della Questura, con l’apposizione dei sigilli e la chiusura temporanea dell’attività dell’esercizio pubblico, così come le fotografie e le immagini inviate documentano. Il gestore nonché titolare della licenza è stato informato che l’attuale prima sospensione, nelle ipotesi di ripetizione dei fatti già accertati, può determinare una seconda più grave interruzione dell’attività, fino alla eventuale revoca della licenza.