Sezione Antimafia a Verona, la richiesta dei sindaci scaligeri al Governo
I 98 sindaci della provincia hanno sottoscritto una lettera per chiedere al Governo l'apertura di una sezione della Direzione Distrettuale Antimafia e della Direzione Investigativa Antimafia nel capoluogo
Ieri, venerdì 19 aprile 2024, nella sala Arazzi del Comune di Verona, i 98 primi cittadini della provincia hanno sottoscritto una lettera per chiedere al Governo l'apertura di una sezione della Direzione Distrettuale Antimafia e della Direzione Investigativa Antimafia nel capoluogo. La crescente presenza della 'ndrangheta e i risultati delle operazioni investigative "Taurus" e "Isola Scaligera" evidenziano l'urgente necessità di stabilire un presidio costante di legalità sul territorio.
Sezione Antimafia a Verona, la richiesta dei sindaci scaligeri al Governo
La lotta contro la criminalità organizzata a Verona ha raggiunto una nuova fase, con una richiesta unanime da parte di tutti i sindaci del territorio. Questa richiesta, indirizzata al Governo su iniziativa del Comune di Verona, è stata promossa dal sindaco e dall'assessora alla Sicurezza e Legalità insieme ad Avviso Pubblico.
La lettera, firmata dai 98 sindaci veronesi, chiede l'assegnazione presso la Procura della Repubblica di Verona di un magistrato proveniente dalla Direzione Distrettuale Antimafia (D.D.A.) di Venezia e la creazione di una sezione operativa della Direzione Investigativa Antimafia.
Il Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, intervenendo durante la presentazione di questa iniziativa, ieri 19 aprile 2024 nella Sala Arazzi a Verona, ha confermato il suo impegno nel promuoverne il percorso legislativo.
I sindaci hanno sottolineato che il rispetto della legalità non è un'opzione politica, ma un diritto universale dei cittadini. Questo principio va al di là delle appartenenze politiche e richiede un impegno concreto da parte di chiunque sia responsabile di guidare una comunità.
Verona seconda provincia in Veneto
Questa iniziativa è particolarmente cruciale per Verona e la sua provincia, un territorio ricco di affari, infrastrutture e eventi di rilievo, che purtroppo attira anche l'attenzione della criminalità organizzata.
La lotta alla mafia richiede unità, ma anche strumenti adeguati. I sindaci chiedono quindi di istituire una sezione operativa della Direzione Investigativa Antimafia a Verona e distaccare un magistrato della D.D.A. di Venezia presso la Procura della Repubblica locale. Questa esigenza è stata sottolineata da anni e confermata dalle relazioni della Direzione Investigativa Antimafia.
La richiesta dei sindaci, supportata dall'Amministrazione e da Avviso Pubblico, mira a ottenere una risposta concreta da parte del Governo. Questo impegno congiunto dimostra la determinazione a promuovere la cultura della legalità e a contrastare ogni forma di criminalità organizzata.
Le relazioni della Direzione Investigativa Antimafia indicano Verona come un territorio dove operano diverse organizzazioni criminali, non solo la mafia calabrese ma anche altre, sia italiane che straniere. Queste sono coinvolte nel riciclaggio di denaro sporco nell'economia locale, nel traffico di droga e nello sfruttamento di persone per fini illegali.
Le autorità locali hanno adottato diverse misure per contrastare questo fenomeno. Tra il 2022 e il gennaio 2024, la Prefettura di Verona ha emesso 22 interdittive antimafia, mentre l'Unità di Informazione Finanziaria della Banca d'Italia ha segnalato 1.972 operazioni finanziarie sospette nel 2023, posizionando la provincia di Verona al secondo posto in Veneto per questo tipo di attività.
Il sindaco Tommasi: "Contrastare chi vuole fare affari illeciti sfruttando Verona"
Il sindaco di Verona Tommasi ha espresso ieri durante l'incontro la necessità di contrastare la criminalità organizzata nel territorio, evidenziando i rischi legati a futuri progetti infrastrutturali e eventi internazionali.
“Questa necessità parte da dati di fatto che purtroppo sono stati evidenziati dalle recenti operazioni investigative e che hanno confermato la presenza della criminalità organizzata sul nostro territorio – ha detto il sindaco di Verona -. Ed è facile immaginare che l’interesse della criminalità organizzata aumenterà nei prossimi mesi con l’avvio di ingenti opere infrastrutturali e dei grandi eventi internazionali a cui sono legati investimenti che attraggono appetiti poco raccomandabili e spesso poco riconoscibili. Grazie al supporto di Avviso Pubblico in questi mesi abbiamo cercato di alzare l’asticella dell’attenzione e della sensibilità creando anticorpi istituzionali che devono stare tutti dalla stessa parte, e su questo stiamo dimostrando di non avere dubbi".
Il sindaco si auspica che questa iniziativa, supportata anche dalla presenza a livello governativo, possa ottenere il riconoscimento necessario per contrastare l'illegalità economica e sfruttare pienamente il potenziale di Verona.
"Mi auguro davvero che questa iniziativa possa portare, grazie anche alle nostre presenze territoriali nelle istituzioni romane e a livello governativo ad ottenere questo riconoscimento. Un risultato che permetterebbe di contrastare in modo concreto chi vuole affari in modo illecito sfruttando quel terreno fertile che Verona offre in termini di presenze, lavori e grandi opere. La necessità della presenza di un controllo investigativo specifico e rafforzato nella nostra provincia è avvertita da tempo, come attestato anche dalla mozione votata al Consiglio Comunale del Comune di Verona il 30 agosto 2017 da tutte le forze politiche, tra cui l’attuale Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei deputati, e ripresa dall’attuale Giunta Comunale veronese il 26 ottobre 2022.
Ringrazio tutti della presenza, singolarmente non avremo quella forza che abbiamo uniti” ha concluso il sindaco, che ha ricordato come l’iniziativa trovi l’unanimità dei consensi delle istituzioni e delle Forze dell’ordine che sui temi della sicurezza e legalità si confrontano costantemente nel Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico.
L’assessora alla Sicurezza, alla Trasparenza e alla Legalità, Stefania Zivelonghi, ha sottolineato il radicamento della criminalità organizzata in tutto il territorio:
“Le recenti indagini Taurus e Isola Scaligera hanno, come noto, attestato il radicamento (non infiltrazione) della criminalità organizzata nell'area veronese – afferma l’assessora alla Sicurezza, alla Trasparenza e alla Legalità-. Il fenomeno, oltre ad essere diffuso, pare essere di elevata qualità, tale da riuscire a permeare significativamente alcuni settori dell'economia e avvicinare con disinvoltura tanto la politica quanto importanti centri decisionali del territorio.
Come ben sottolineato in più occasioni anche dal Procuratore, è essenziale che il fulcro nevralgico delle indagini si alimenti e parta da Verona, e non da Venezia, la cui lontananza geografica non consente di cogliere in modo efficace i segnali e le dinamiche dei nostri territori, né consente i giusti tempi di reazione a tali segnali”.
Il Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei deputati è intervenuto ricordando l’impegno richiesto al Governo per istituire a Verona una sezione distaccata della Corte di appello di Venezia. Impegno contenuto in una risoluzione approvata lo scorso maggio dalla Commissione da lui presieduta che si occupa di giustizia.
“La presenza sul territorio di una sezione operativa della D.I.A. e il distacco presso la Procura della Repubblica di Verona di un magistrato della Direzione Distrettuale Anti Mafia (D.D.A.) della Procura della Repubblica presso il tribunale di Venezia rafforzerebbe l’operato e le azioni contro la criminalità e potenzierebbe le misure già in atto- ha detto il presidente della Commissione-. Prima serve però portare a Verona la Corte d’Appello, proposta già depositata ed inserita nella geografia della riforma della Giustizia”.