Sgominata la banda dei furti agli anziani: a Legnago la base logistica con 55 auto a disposizione
Le donne ogni giorno venivano accompagnate nei luoghi frequentati da anziani e, dopo aver colpito la vittima sfilandole i monili in oro fuggivano con un auto guidata da un complice.
Nelle prime ore di venerdì del 25 giugno 2021, il Comando Provinciale Carabinieri di Verona, coadiuvato nella fase operativa dai Comandi dell’Arma di Cantù (MB), Bologna, Rho (MI), Milano, Seregno (MB) e Roma, ha dato esecuzione a 23 provvedimenti di custodia cautelare in carcere, emessi dal GIP del Tribunale scaligero, nei confronti di soggetti di etnia ROM, di età compresa tra i 20 e i 45 anni, pregiudicati, residenti in Romania e dimoranti in itinere nel nord Italia, resisi responsabili, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati mediante la tecnica dell’abbraccio verso persone anziane.
Sgominata la banda dei furti agli anziani
L’operazione rappresenta la sintesi di una complessa attività investigativa convenzionalmente denominata “Abbraccio” (termine descrittivo della tecnica posta in essere dai malviventi per perpetrare i furti e rapine improprie in danno di anziani) coordinata dalla locale Procura della Repubblica e condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Legnago.
L’attività d’indagine inizia nel mese di ottobre 2019 sino concludersi a gennaio 2021, quando venivano deferiti alla competente Autorità Giudiziaria con informativa 23 persone coinvolte a vario titolo in un’associazione per delinquere finalizzata a compiere reati contro il patrimonio perpetrati con la tecnica dell’abbraccio in più provincie del nord Italia ma con base logistica nella provincia di Verona in Legnago.
E’ stato possibile accertare che i “capi” di tale associazione, fornivano anche la struttura logistica a supporto dell’organizzazione avendo a loro disposizione (12 abitazioni, 55 autovetture intestate a prestanome o immatricolate all’estero).
In particolare l’operazione trae origine da una prima attività di analisi originata dalla permanenza di un numero consistente di donne di etnia ROM ai domiciliari in alcune abitazioni localizzate in comuni nella competenza territoriale della Compagnia carabinieri di Legnago.
Difatti le stesse, senza fissa dimora, dopo essere state tratte in arresto, in varie città del nord Italia, per furto aggravato ai danni di anziani proprio con la particolare tecnica “dell’abbraccio”, dichiaravano come residenza presso cui essere sottoposte alla predetta misura, delle abitazioni affittate da un soggetto ROM che si rivelerà al vertice dell’organizzazione.
Una volta nella provincia di Verona, venivano raggiunte dalle loro famiglie, tra cui i compagni che alla guida di autovetture immatricolate in Italia ed intestate a presta nomi, impiegavano della “nuova manodopera” rappresentata da altre donne di etnia ROM residenti in quell’area.
Come agivano
Si accertava che giornalmente le donne prelevate dalle loro abitazioni, raggiungevano parcheggi o pubbliche vie dove si ponevano ad osservazione di luoghi frequentati da anziani (cimiteri, uffici postali, aree residenziali, chiese).
Avvistata la vittima, la donna, scendeva dal veicolo guidato dal complice e simulando una pregressa conoscenza o altri similari raggiri, abbracciava la persona anziana sfilandogli i monili in oro oppure l’orologio di pregio che portava al polso. Dopo aver commesso il reato, risaliva sull’autovettura dove modificava l’abbigliamento e la pettinatura per eludere un eventuale controllo e riconoscimento.
Il complesso lavoro svolto dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Legnago, veniva pienamente condiviso dalla Procura di Verona, sino all’emissione dei provvedimenti restrittivi a carico di 23 indagati, da parte del Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Verona.
Ulteriori 22 persone venivano deferite per l’art 640 c.p. (Truffa) in quanto titolari di società e ditte individuali create ad hoc e funzionali al ruolo di “prestanomi” nonché 2 deferite per quanto previsto dall’art. 648 (Ricettazione).
Venivano inoltre ed arrestate, nel corso dell’attività d’indagine nr. 3 persone colpite da O.C.C.C., emesse dall’ A.G. italiana per rapina aggravata avvenuta in Schio (VI) e Follonica (GR) ed una dall’ A.G. tedesca per furto.
Complessivamente, l’attività d’indagine ha permesso attribuire all’organizzazione criminale ben 53 casi tra rapine e furti subiti da persone anziane.