Shock a Villafranca: il comandante Tibaldo lascia l’Arma!

La scelta sarebbe legata a motivi professionali: il militare andrà a fare il responsabile del personale in un’azienda di Nogara

Shock a Villafranca: il comandante Tibaldo lascia l’Arma!
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La scelta sarebbe legata a motivi professionali: il militare andrà a fare il responsabile del personale in un’azienda di Nogara

La notizia è così clamorosa per cui qualcuno potrebbe pensare ad una bufala: il comandante della stazione dei Carabinieri di Villafranca, il maresciallo Luca Tibaldo, non solo sta per lasciare il comando del presidio di via Zanini, ma addirittura la divisa: dal 30 settembre non sarà più un carabiniere e, tecnicamente, si congederà.

La motivazione alla base della scelta sarebbe legata a motivi strettamente professionali e non personali: ci risulta che l’ormai ex comandante andrà a lavorare per una realtà imprenditoriale di Nogara dedita alla produzione di macchinari, con un ruolo nella direzione del personale.

Da quel che è dato sapere non si tratta di una scelta impulsiva ma profondamente ragionata a e a tratti sofferta, come riferisce chi lo conosce personalmente. Per la sua sostituzione durante il periodo di ferie pregresse di cui ha beneficiato la scelta è caduta sul suo vice, Francesco De Martini. 

Tibaldo era nell’Arma da ben 27 anni: originario di Roverbella, a fine novembre compirà 46 anni. La sua carriera era iniziata come carabiniere ausiliario durante il servizio militare. Dopo aver vinto il concorso era diventato militare effettivo per un anno a Pontremoli, dove aveva preparato il concorso sottufficiali. Dopo un altro anno a Velletri e uno a Vicenza, era stato mandato a comandare la squadra «Quarto battaglione» di Mestre, che ha come peculiarità l’ordine pubblico, la vigilanza negli scali e nei pressi delle sedi diplomatiche.

Da lì era stato trasferito a Illasi come vicecomandante; rimasto fino al 1999, da quell’anno diventa il capo della stazione di Nogara fino a due anni fa, quando arriva a Villafranca con lo stesso incarico. In città si era subito fatto benvolere da tutti, dai comuni cittadini fino al mondo imprenditoriale, grazie al suo approccio «umano»: appassionato di tennis, partecipava volentieri agli incontri nelle scuole per parlare di legalità.

Nel lungo curriculum di Tibaldo spicca la missione di sei mesi, nel 2003, ad Asmara, in Eritrea, nel contingente Onu inviato nell’ambito della guerra civile con l'Etiopia per il controllo di alcune porzioni di territorio che avevano sbocco sul mare.

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