Operazione speciale dei Carabinieri di Verona

Si barrica in casa nel centro di Verona, scatta il blitz dei corpi speciali dei Carabinieri

Ieri sera bloccata al passaggio un’area vicinissima al centro storico

Si barrica in casa nel centro di Verona, scatta il blitz dei corpi speciali dei Carabinieri
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Si è chiuso in casa, armato, e ha seminato il panico nel quartiere di Veronetta. E' stato necessario l'intervento delle Forze dell'ordine per riportare la situazione sotto controllo.

Due ore di terrore a Veronetta: un uomo si barrica in casa armato

Intorno alle 17 di ieri, domenica 3 dicembre 2023, è scattato l’allarme per una persona rinchiusasi in casa armata all’interno del palazzo al civico 7 di via Santa Maria Rocca Maggiore, nel quartiere di Veronetta.

Per svolgere le operazioni e mettere in sicurezza l’area, si è messo in moto nientemeno che il reparto speciale dell’Arma dei Carabinieri, che ha “blindato” tutta la via sopracitata, da piazza San Tomaso ai giardini della Giarina, compreso il tratto di Lungadige Re Teodorico fino a ponte Nuovo.

Carabinieri col passamontagna

Sotto gli occhi stupefatti e un po’ allarmati degli avventori presenti nei tanti locali sotto i portici vicino alla via messa sotto controllo, i Carabinieri hanno indossato il passamontagna e dopo aver imbracciato le armi, sono entrati in azione.

Carabiniere col passamontagna
Carabiniere in azione col passamontagna - Foto di repertorio

Quartiere bloccato per due ore

In circa due ore, nel corso delle quali si sono mobiliati anche un’ambulanza di Verona Emergenza e i Vigili del Fuoco (come da prassi), l’operazione si è conclusa con l’uscita dal palazzo, come raccontato da alcuni testimoni, di una persona col capo coperto da un cappuccio fatta salire poi in ambulanza.

Sembra si trattasse di un adulto di sesso maschile attualmente sotto cura psichiatrica, anche se questo fattore in sé non indica una maggior pericolosità.


Problemi psichici e reati

Secondo gli esperti, è antiscientifico stigmatizzare le persone affette da malattia mentale. Nell’immaginario collettivo, infatti, resiste lo stereotipo del malato psichiatrico che compie atti disturbanti, se non delinquenziali, o adotta comportamenti incontrollabili o bizzarri.

Lo squilibrio mentale
Lo squilibrio mentale

La cosiddetta pericolosità sociale, secondo Peppe Dell’Acqua (docente di psichiatria all’università di Trieste), è in realtà una mera ”chimera”, e ad avvallare l’opinione dello psichiatra c’è anche una sentenza della Corte Costituzionale del 1982 (n. 139) nella quale viene sottolineato il fatto che la pericolosità sociale non può essere definita una volta per tutte, come se fosse un attributo naturale di quella persona e di quella malattia.

Lo psichiatra Peppe Dell’Acqua
Lo psichiatra Peppe Dell’Acqua

I dati rilevati dalla realtà dei fatti mostrano in effetti che una persona affetta da disturbi o malattie mentali non è potenzialmente più socialmente pericolosa di una considerata psichicamente sana.

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