Si tuffa dal pedalò a Desenzano del Garda ma non riemerge, ritrovato il corpo del 22enne
E' stato rinvenuto a 4 metri di profondità e a 70 metri circa dalla riva.

Il ragazzo si era tuffato nel lago ieri.
Si era tuffato
Ieri, giovedì 25 giugno 2020, intorno alle 16.30, un 22enne originario della Costa d’Avorio, era a bordo del suo pedalò quando ha deciso di tuffarsi nelle acque del lago. Da lì si sono perse le sue tracce, il giovane infatti non è più riemerso facendo scattare l’allarme. Immediate le ricerche da parte dei presenti che, però, non hanno dato risultati. Sul pedalò, come da legge, erano presenti i salvagenti. Oltre a questo al ragazzo e agli amici che erano con lui sono stati dati in dotazione anche dei giubbotti salvagente che, a quanto pare, il 22enne, non ha indossato.
Le ricerche
Il 22enne si era allontanato con il pedalò davanti spiaggia Feltrinelli per 70 metri dalla riva. Il corpo è stato rinvenuto a 4 metri di profondità. A collaborare con il gruppo Volontari del Garda i Vigili del Fuoco. Gli Angeli Azzurri hanno effettuato vari passaggi tramite strutture Scan per visionare al meglio i fondali, hanno fissato dei target dove hanno trovato elementi che potessero rimandare ad un corpo. I target sono stati poi valutati insieme ai Vigili del Fuoco i quali sono poi passati al traino recuperando il corpo.
Il ritrovamento del corpo
Immediata l’attivazione del dispositivo di Ricerca e Soccorso dell’Unità Costiera di Guardia di Salò che è intervenuta con la motovedetta Sar Cp 862, con il battello pneumatico Gc 098 b. La stessa ha poi richiesto, tramite il comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Brescia, l’impiego dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Milano e della squadra nautica di Bardolino. Alle 20.15 i sommozzatori dei Vigili del Fuoco hanno individuato il corpo privo di vita del giovane su un fondale a circa 4/6metri di profondità, probabilmente annegato per un malore dopo il tuffo. Lo stesso è stato trasferito a bordo dell’unità dei Vigili del Fuoco e scortato dai mezzi della Guardia Costiera per poi essere trasferito nel porto di Desenzano per le successive attività di rito.