Sindacati dei pensionati veronesi chiedono un incontro con Girardi, nodi irrisolti sui vaccini
Verrà posta la questione degli anziani non autosufficienti o fragili e delle loro badanti, famigliari e caregiver in generale.
Mentre sulla campagna vaccinale si accumulano le domande e le ansie degli utenti, le risposte appaiono sempre più parziali e frammentarie.
Sindacati dei pensionati veronesi chiedono un incontro con Girardi
I Sindacati dei pensionati veronesi, a nome degli oltre 60 mila tesserati che rappresentano, hanno dunque chiesto un incontro urgente e chiarificatore al direttore Generale dell’Ulss9 Pietro Girardi con il quale affrontare, una volta per tutte, i nodi irrisolti. I segretari dei Pensionati Cgil, Cisl e Uil Adriano Filice, Dino Andreone e Gianluigi Meggiolaro affermano:
“Comprendiamo benissimo le difficoltà di approvvigionamento del vaccino, ma ci sono aspetti nella programmazione della campagna che esulano dall’approvvigionamento e che vanno a nostro avviso affrontati immediatamente”.
Serve una programmazione
I segretari dei Pensionati proseguono:
“Ad esempio, la questione degli anziani non autosufficienti o fragili e delle loro badanti, famigliari e caregiver in generale: è giusto o no che, quando questi siano l’unico punto di riferimento di un anziano non autosufficiente o fragile, vengano vaccinati a domicilio assieme all’assistito? Secondo noi oltre che giusto è anche doveroso, ma per far questo occorre innanzitutto avere una programmazione per le vaccinazioni a domicilio degli anziani, che ad oggi non vediamo. Bisogna mobilitare i medici di famiglia, permettergli di individuare i casi più fragili, dotarli delle dosi di vaccino necessarie, e superare eventuali limiti previsti dal sistema delle fasce. Questo dobbiamo farlo ora. Quando arriverà il vaccino saremo nuovamente in ritardo”.
Hanno poi concluso:
"Un altro punto da affrontare riguarda l’attivazione di centri vaccinali di prossimità (centri sportivi, centri anziani presenti nei quartieri, palestre pubbliche e private, teatri, cinema, caserme ecc.). Si moltiplicano enti e realtà che sono in grado di offrire degli spazi nei quartieri ma non intravvediamo ancora una vera e propria programmazione. L’incontro serve a chiarire questi ed altri aspetti, tra cui anche la situazione delle visite, degli interventi chirurgici e dell’assistenza su tutte le altre patologie non Covid".