Slitta ancora l’archiviazione dell’inchiesta sulla morte di Lucia Raso, disposti altri due mesi di indagini
La 36enne veronese è precipitata da una finestra nel novembre 2020, mentre si trovava in casa del fidanzato in Germania

Non è ancora arrivata alla conclusione l’inchiesta sulla morte di Lucia Raso, la 36enne veronese precipitata da una finestra nel novembre 2020, mentre si trovava in casa del fidanzato in Germania. Il giudice per le indagini preliminari, Carola Musio, ha respinto la seconda richiesta di archiviazione avanzata dalla procura di Verona, disponendo ulteriori due mesi di indagini.
Slitta ancora l’archiviazione dell’inchiesta sulla morte di Lucia Raso
A opporsi alla richiesta di archiviazione erano stati i genitori della vittima, che da quasi quattro anni chiedono chiarezza sulle circostanze della tragedia.
Il nuovo termine è stato concesso per permettere l’audizione di un testimone chiave: Alessandro Curia, uno dei due ex coinquilini del fidanzato Christian Treo, unico indagato nella vicenda. I tre erano presenti nell’appartamento di Landshut, in Baviera, la notte in cui Lucia è precipitata. Secondo le ricostruzioni, quella sera sarebbe stata segnata da un uso consistente di alcol e, secondo alcuni, anche di hashish. Tuttavia, gli esami tossicologici hanno escluso la presenza di sostanze stupefacenti nel sangue della giovane.
Curia era stato inizialmente ritenuto inattendibile dal pubblico ministero, ma il gip aveva già ordinato che fosse riascoltato. Le forze dell’ordine, tuttavia, non erano riuscite a rintracciarlo: l’uomo risulta iscritto dal novembre 2023 nel registro degli italiani all’estero e si sarebbe trasferito da Landshut a Erlangen, sempre in Baviera.
La nuova proroga delle indagini è motivata dagli elementi contenuti nella memoria presentata dal legale della famiglia Raso, che ha evidenziato la necessità di una nuova ricerca del testimone, ora considerata cruciale per chiarire quanto accaduto.